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20/5/2008 (Archivio storico)
Alcune bombe a grappolo inesplose in attesa della rimozione
© Un Photo

Conferenza Diplomatica di Dublino sulle “Munizioni a grappolo” (19 – 30 maggio 2008)

 

La Conferenza Diplomatica Internazionale che si apre oggi a Dublino si pone l’obiettivo di raggiungere un accordo per l’adozione di nuovo strumento di diritto internazionale umanitario per la messa al bando delle bombe a grappolo (cluster munitions).

 

Tale Conferenza costituisce l’atto finale del processo iniziato ad Oslo nel febbraio 2007, con i seguiti Lima (maggio 2007), Vienna (dicembre 2007) e Wellington (febbraio 2008). In quell’occasione, un gruppo di 46 Stati (tra cui l’Italia), diversi organismi delle Nazioni Unite, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e oltre 50 organizzazioni non-governative, riunite nella Cluster Munition Coalition, dopo aver riconosciuto le gravi sofferenze inflitte da questo tipo di arma e la necessità di azioni urgenti, decisero di concludere entro il 2008 un accordo internazionale legalmente vincolante al fine di:

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  1. proibire l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio delle munizioni a grappolo;
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  3. elaborare una linea di cooperazione internazionale per assicurare adeguata assistenza e cure riabilitative alle persone ferite e alle loro comunità di appartenenza; favorire la bonifica delle aree contaminate; provvedere alla distruzione delle riserve delle munizioni a grappolo proibite.

 

 

Nel corso della Conferenza di Wellington, è stata approvata una Dichiarazione il cui testo costituirà la bozza per l’elaborazione della Convenzione che sarà oggetto di discussione della Conferenza di Dublino.

 

In un messaggio inviato ai partecipanti alla Conferenza, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha auspicato l’approvazione di uno strumento internazionale che proibisca l’uso e la produzione delle bombe a grappolo, causa di sofferenze inaccettabili per i civili. Anche Papa Benedetto XVI ha voluto dedicare parte del suo Angelus di domenica 18 maggio a questo tema, rivolgendo un appello affinché le diplomazie mondiali possano elaborare «uno strumento internazionale forte e credibile» per «rimediare agli errori del passato» ed «evitare che si ripetano in futuro».

 

 

 

 

Parole chiave

disarmo

Aggiornato il

16/7/2009