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15/3/2011
Manifestazione in favore di difensori di diritti umani in Colombia
© Defensores de Derechos Humanos bajo Amenaza

Consiglio diritti umani: presentato il rapporto annuale del Relatore speciale sui difensori dei diritti umani. Ginevra, 10 marzo 2011.

Il 10 marzo 2011, il Relatore speciale sui difensori dei diritti umani, Margaret Sekaggya, ha presentato il suo terzo rapporto annuale al Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite (A/HRC/16/44).

Nel suo rapporto, il Relatore speciale ha analizzato la situazione delle donne difensori dei diritti umani, nonché dei difensori che si occupano dei diritti delle donne e delle tematiche di genere, poiché sono coloro che più di altri rischiano di subire alcune forme di violenza, pregiudizio o persecuzione.

Il rapporto, basato sui risultati di un questionario e sulle comunicazioni inviate ai Governi durante il periodo 2004-2009, mostra, infatti, che le violazioni più comuni che subiscono le donne difensori dei diritti umani sono minacce, minacce di morte e uccisioni, nonché varie forme di esclusione dalla società e dalle loro famiglie. Durante il periodo considerato, 292 comunicazioni sono state inviate ai Governi in relazione a tali violazioni, di cui più della metà hanno riguardato difensori che operano nelle Americhe, in particolare Colombia, Messico e Guatemala. Il rapporto identifica anche una tendenza preoccupante alla criminalizzazione delle attività in favore dei diritti umani condotte dalle donne, soprattutto in Cina e Iran. Le donne che lavorano nelle professioni legali e nei media sono le più esposte a forme di persecuzione e intimidazione, così come ad arresti arbitrari. Inoltre, le donne difensori dei diritti umani corrono un alto rischio di diventare vittime di violenza sessuale e di stupro in conseguenza del loro lavoro: particolarmente preoccupante è il ricorso sistematico alla violenza sessuale contro i difensori dei diritti umani nella Repubblica Democratica del Congo.

Per porre rimedio a tale situazione, il Relatore speciale ha invitato gli Stati ad assicurare una prospettiva di genere in tutti i meccanismi di protezione dei diritti umani, a rafforzare le strutture democratiche, a combattere l’impunità e a promuovere la giustizia sociale. Inoltre, ha richiesto agli Stati di incrementare il tasso di risposte alle comunicazioni sui casi di violazione dei diritti dei difensori dei diritti umani che essi ricevono dal Relatore speciale, attualmente inferiore al 50%, e di rispondere in maniera positiva alle richieste di condurre visite sul campo.

In aggiunta al rapporto annuale, il Relatore speciale ha anche presentato un rapporto di sintesi delle comunicazioni sui casi individuali inviate ai Governi nel 2010, corredate con le risposte dei Governi e le osservazioni del Relatore speciale (A/HRC/16/44/Add.1). Nel periodo considerato, l’Italia è stata interessata da una sola comunicazione (cfr. para. 1348–1365), relativa ad una sentenza di condanna nei confronti del presidente e vice-presidente di “EveryOne Group”, organizzazione non-governativa che lavora per la promozione e tutela dei diritti delle minoranze in Italia, inclusa la popolazione rom.