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Tre bambine afghane con i capelli coperti da veli colorati studiano, accovacciate a terra.
© UN Photo/Shehzad Noorani

Glossario dei termini in tema di minori e giustizia

- Bambino (child): ogni essere umano avente età inferiore ai 18 anni.
Il termine child non coincide completamente con l’italiano bambino, in alcuni casi per raggruppare le diverse fasce d’età, in Italia si una dire “infanzia e adolescenza” (es. l’Autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza).
Inoltre, nel dibattito italiano sui diritti umani non è apprezzata la traduzione di child come minore per la connotazione di inferiorità e adultocentrismo che racchiude, mentre è ormai estemporaneo l’uso del termine fanciullo.

- Migliore/superiore/preminente interesse (best interest): è uno dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti del bambino e viene trattato nell’articolo 3 e poi ripreso in altri articoli. A livello di definizione è un termine complesso, in divenire e che si adatta al contesto e/o al singolo bambino a cui si riferisce. Deve quindi essere considerato come:
a) un diritto sostanziale: il diritto del bambino che il suo interesse sia la considerazione primaria laddove diversi interessi vengono valutati per giungere ad una decisione, nonchè la garanzia che questo diritto sia attuato ogni qual volta una decisione riguardi anche un bambino, un gruppo di bambini o i bambini in generale;
b) un principio giuridico fondamentale e interpretativo: se una disposizione giuridica è aperta a più di una interpretazione, l’interpretazione che più si adatta all’interesse del bambino deve essere scelta;
c) Una regola di procedura: Ogni qual volta una decisione da prendere avrà effetti su un bambino specifico, un gruppo o in generale sui bambini, il processo decisionale deve includere una valutazione del possibile impatto (negativo o positivo) della decisione sul bambino o sui bambini interessati. (vedi Comitato dei diritti del bambino, Commento generale n. 14, 2013 CRC/C/GC/14)

- Capacità di discernimento: capacità di formarsi un’opinione autonoma nel senso più ampio possibile, consapevolezza del bambino riguardo alle sue relazioni personali e attitudine a determinarsi nelle scelte ad esse ricollegabili. La capacità di discernimento è un concetto diverso dalla capacità di agire che si acquisisce con la maggiore età e si distingue anche dalla capacità d’intendere e volere che concerne l’area penale.

- Giustizia a misura di bambino (child-friendly justice/child-sensitive justice): è una giustizia accessibile, appropriata all’età, rapida, responsabile, adattata e focalizzata sui bisogni e sui diritti del bambini, la quale rispetta i diritti del bambino incluso il diritto all’equo processo, alla partecipazione e alla comprensione dei procedimenti, al rispetto della vita privata e familiare, all’integrità e alla dignità.

- Accesso alla giustizia (access to justice): il diritto individuale o collettivo di ottenere una veloce, effettiva, ed equa risposta al fine di proteggere i propri diritti, prevenire o risolvere contenziosi e controllare l’abuso di potere, attraverso un processo trasparente e ed efficiente, nel quale i meccanismi sono accessibili, a costi contenuti e responsivi. l termine si applica agli ambiti civili, amministrativi e penali della giustizia, inclusa la giustizia tradizionale informale e alle forme alternative di risoluzione delle dispute con modalità riconciliative e di mediazione.

- Minori in conflitto con la legge (children in conflict with the law): ogni persona sotto i 18 anni che viene in contatto con il sistema di giustizia in quanto sospettato o accusato di aver commesso un reato.

- Giustizia minorile penale (juvenile justice): sistema di giustizia con organi, leggi e strutture dedicati appositamente ai minori accusati di aver commesso un reato e al relativo procedimento penale.

- Partecipazione (participation): processi continui che prevedono scambio di informazioni e dialogo, tra i bambini o gli adolescenti e gli adulti, basati sul rispetto reciproco e nei quali i bambini e gli adolescenti possono imparare come le proprie opinioni e quelle degli adulti vengano prese in considerazione e possano influenzare gli esiti di tali processi. Il termine non appare nel testo dell’articolo 12 della CRC, anche se c’è uno stretto legame tra il significato di partecipazione e il diritto del bambino ad essere ascoltato e che la propria opinione sia debitamente tenuta in considerazione in tutte le questioni che lo riguardano.

Aggiornato il

1/3/2015