università

NEWSLETTER N. 10 - Marzo 2012

2° Corso di Alta Formazione per esperti in Educazione civica, diritti umani, cittadinanza, costituzione (A.A. 2009/2010)

La scuola per i diritti umani e la cittadinanza democratica

Centro diritti umani e Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace dell'Università di Padova - Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights della Regione del Veneto

Con questa Newsletter il Centro diritti umani, la Cattedra UNESCO e l'Archivio Pace Diritti Umani si propongono di:

- contribuire a promuovere la cultura universale dei diritti umani mediante la condivisione delle conoscenze, lo sviluppo dei valori e il rafforzamento di attitudini e comportamenti che promuovono i diritti umani, la messa in atto di azioni intese a difendere e promuovere i diritti umani, la costruzione di capacità di azione civica e politica democratica;

- sostenere percorsi di educazione ai diritti umani intesa come educazione all'assunzione di responsabilità per lo svolgimento di ruoli di cittadinanza attiva e democratica;

- mantenere un contatto in chiave di “curriculum development” con quanti hanno collaborato alle diverse iniziative di formazione attuate dal Centro e dalla Cattedra UNESCO in collaborazione con la Regione del Veneto;

- fornire materiali di studio sui programmi di educazione ai diritti umani, alla democrazia e alla pace promossi in particolare dal MIUR, nel quadro del programma “Cittadinanza e Costituzione”, dalle Nazioni Unite, dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea;

- riflettere sulle trasformazioni in atto dello statuto e della pratica della cittadinanza, alla luce sia della Costituzione e del vigente Diritto internazionale dei diritti umani sia degli accelerati processi di multiculturalizzazione delle nostre società.

Programma “Cittadinanza  e  Costituzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Continuiamo nella presentazione di una delle buone pratiche avviate da tempo, in questo caso direttamente collegata con l’ampio progetto che segnaliamo nello spazio riferito al territorio della Regione Veneto.

Il progetto “A scuola di libertà: il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere” si attua nel Liceo Marchesi-Fusinato di Padova da 8 anni e coinvolge tutte le classi del quarto anno dei diversi indirizzi (200 studenti circa nell’anno scolastico 2011-2012); è coordinato dal prof. Antonio Bincoletto e seguito da un team di una decina di docenti di varie discipline.

Al Marchesi quest’attività, per la sua valenza formativa e preventiva, si colloca nell’ambito dell’insegnamento di “Cittadinanza e costituzione” e si può articolare in vari modi, a seconda delle scelte dei singoli Consigli di classe, in particolare attraverso alcune rilevanti esperienze:

  • gli incontri a scuola con carcerati/e in permesso o in misure alternative
  • le testimonianze relative alle vittime di reato
  • gli incontri con dirigenti e operatori (giudice di sorveglianza, direttore del carcere, responsabile o personale del settore educativo, volontari, agenti di polizia carceraria, mediatore penale
  • la visita al carcere Due palazzi e, in quella sede, alla redazione della rivista Ristretti orizzonti

Per monitorare i risultati viene somministrato in entrata e in uscita un questionario comune sulla percezione della legalità e del sistema carcerario.

Questa attività si è sempre rivelata uno strumento formidabile per la crescita  di consapevolezza critica; per cogliere problematiche ampie e globali quali la legalità, la devianza, il reato e le vittime, la giustizia, il significato della pena, la retribuzione e la riparazione, la prevenzione, la sicurezza e la sua percezione sociale, l’informazione, i fenomeni sociali e le dimensioni psicologiche o psichiatriche che si associano ai reati, il senso della libertà.

Il progetto consente infatti di avvicinare il “mondo reale”  attraverso una presa di contatto diretto con persone le quali raccontano, spesso con fatica e sofferenza, le proprie esperienze, mettendole (e mettendosi) a disposizione dell’uditorio.

Un aspetto che rende questo progetto coerente col nuovo insegnamento di Cittadinanza e Costituzione sta anche nel fatto  che esso crea legami organici fra scuola, istituzioni e territorio, e serve a sviluppare fra i partecipanti comportamenti di tipo solidale e socialmente utili, di grande valenza educativa in quanto i detenuti hanno l’occasione di confrontarsi con l’esterno del carcere, di riconoscere le conseguenze del reato commesso specchiandosi nei comuni cittadini, e di sviluppare in tal modo un percorso di revisione critica del passato e di presa di coscienza di sé mentre gli studenti diventano via via consapevoli della funzione positiva che esercitano nei confronti dei detenuti attraverso il percorso “A scuola di libertà”,  e ciò si configura anche come un’esperienza di cittadinanza attiva che, in qualche caso, si traduce anche in stabile attività di volontariato in carcere o nelle associazioni.

Per approfondire: intervento alla Giornata nazionale di Studi: “I totalmente buoni e gli assolutamente cattivi”, Casa di Reclusione di Padova – 20 maggio 2011; intervista al “Diario” 25 febbraio 2005; 

 

Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani delle Nazioni Unite

L'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) ha pubblicato un toolkit dal titolo "Condividere, apprendere, innovare! Metodi e tecnologie per condividere conoscenze ed idee intorno ai Diritti Umani".

Si tratta di un ipertesto, sviluppato in collaborazione con l'International Training Center dell'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), che presenta metodi e tecnologie per migliorare la condivisione della conoscenza con l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani e attraverso le sue attività. Il toolkit si presenta come un interessante strumento di lavoro per chi si occupa di formare quanti si occupano di educazione ai diritti umani, a livello politico o pedagogico, ed è costituito da diversi fogli didattici che comprendono: un'introduzione generale,  21 metodi di condivisione delle conoscenze e 11 tecnologie, già in uso all'interno e all'esterno delle Nazioni Unite, ma che sono stati adattati al contesto specifico dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani.

La finalità generale è quella di indicare un sistema efficace per la gestione delle conoscenze, che assicuri un apprendimento dei contenuti a livello sistemico, attraverso la razionalizzazione dei processi di apprendimento.

Il riferimento sistematico è il knowledge management (KM), che può essere generalmente descritto come un approccio multidisciplinare per il conseguimento degli obiettivi organizzativi, in modo da migliorare le conoscenze: il KM viene visualizzato schematicamente all'interno del testo  come l'intersezione fra tecnologia, processo e soggetti dell'apprendimento.

I contenuti sono organizzati in categorie che descrivono in generale sei classi di attività, come punti di avvio per guidare nell'identificazione degli strumenti più idonei per raggiungere gli specifici obiettivi previsti.

 

Programma dell'UNESCO "Educazione per tutti"

L’Unesco ha pubblicato il World Atlas of Gender Equality in Education (Atlante mondiale della parità di genere nell'educazione).
Si tratta di un lavoro che contiene oltre 120 mappe, grafici e tabelle con la finalità di visualizzare i percorsi formativi delle ragazze e dei ragazzi in termini di accesso all’istruzione, di partecipazione e di progressione, comprendendo tutto l’arco dell’istruzione scolastica, dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore.

L'Atlante è stato predisposto a cura dell'Istituto di statistica dell'UNESCO ed offre una vasta gamma di dati disaggregati per sesso e di indicatori di genere. 
Viene evidenziato inoltre il cambiamento delle disparità di genere nel campo dell'istruzione a partire dal 1970 e come le stesse disparità sono modellate da fattori quali la ricchezza nazionale, la posizione geografica e gli investimenti nei campi dell’educazione e dell’istruzione.
Si prevede, per la metà del 2012, una mappatura aggiornata on line dei dati per il monitoraggio delle tendenze nel corso del tempo, adattando le mappe.

L’opera è scaricabile in formato completo o per singoli capitoli, che trattano:

Capitolo 1: aumento della domanda mondiale per la qualità nell'istruzione.
Capitolo 2: diritto all’istruzione delle ragazze.
Capitolo 3: iscrizioni e tendenze di genere: l'istruzione primaria
Capitolo 4: iscrizioni e tendenze di genere: l'istruzione secondaria
Capitolo 5 iscrizioni e tendenze di genere: l'istruzione terziaria
Capitolo 6: tendenze nell’aspettativa di vita scolastica
Capitolo 7: tendenze di genere: l'alfabetizzazione degli adulti e dei giovani
Capitolo 8: Come le politiche influenzano la parità di genere in educazione.

 

Programma del Consiglio d’Europa sull’Educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani

Il Consiglio d'Europa ha pubblicato recentemente un nuovo supporto per gli insegnanti, in riferimento al Programma sull'educazione alla cittadinanza democratica (EDC) e sull'educazione ai diritti umani (HRE): "EDC/HRE Volume I: Educating for democracy - Background materials on democratic citizenship and human rights education for teachers" (EDC / HRE I Volume: Educare per la democrazia - materiali basilari sulla cittadinanza democratica e l'educazione ai diritti umani per gli insegnanti).

Si tratta di un manuale di supporto per una corretta didattica rivolto gli insegnanti ed ai professionisti dell'educazione alla cittadinanza democratica e di educazione ai diritti umani (EDC / HRE). Si vuole rispondere alle principali domande riferite ai programmi EDC e HRE, comprese le competenze per la cittadinanza democratica, gli obiettivi ed i principi fondamentali di EDC / HRE, secondo un approccio olistico di riferimento.

Viene rilevato che il compito della EDC / HRE, da parte dell'insegnante, può essere riassunto in tre principi, riprendendo così quanto indicato dalla Dichiarazione sull'educazione e la formazione ai diritti umani approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2011 (vedi nostra newsletter n.8 di gennaio 2012).

- Insegnamento "su" democrazia e diritti umani;
- L'insegnamento "per" la democrazia e i diritti umani;
- L'insegnamento "attraverso" la democrazia e i diritti umani.

Il manuale si compone di tre parti.

I: "Capire la democrazia ed i diritti umani", delinea i principi fondamentali di EDC / HRE nella misura in cui sono utili e significative per il professionista.

II: "Insegnare la democrazia ed i diritti umani", fornisce le linee guida e gli strumenti per progettare, sostenere e valutare il processo dell'apprendimento, di tipo costruttivista ed interattivo, degli studenti.

III: "Strumenti per l'insegnare ed apprendere la democrazia ed i diritti umani, fornisce toolbox per insegnanti e studenti nell'ambito di EDC / HRE.

 

 

Iniziative dell’Unione Europea per i diritti umani

La Commissione europea, attraverso l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), sostiene il programma Jean Monnet, che si occupa di insegnamento, ricerca e studio di temi connessi all’integrazione europea nelle Università ed Istituti superiori di tutto ilmondo. Il programma prevede diversi Centri di eccellenza che riuniscono le risorse scientifiche, umane e documentarie degli studi sull’integrazione europea presso gli istituti di istruzione superiore partecipanti. 
Presso il Centro diritti umani dell'Università di Padova è attivo uno dei Centri Jean Monnet di eccellenza con lo scopo di approfondire la ricerca e promuovere competenze in relazione al dialogo interculturale, diritti umani e multi-level governance.

In questo contesto verrà presentata, in aprile, un'importante pubblicazione, a cura del Prof. Léonce Bekemans, "Intercultural Dialogue and Multi-Level Governance in Europe. A Human Rights based approach" (Dialogo Interculturale e Multi-Level Governance in Europa. Un approccio basato sui diritti umani).
Il libro, edito da Peter Lang (Bruxelles), contiene diversi contributi presentati in vari workshop internazionali tematici organizzati dal Centro nel 2010 e 2011 e una selezione di contributi di studiosi di fama sui diritti umani, multi-level governance e dialogo interculturale.

Il libro racchiude lavori di: Léonce Bekemans, Antonio Papisca, Peter Xuereb, Dario Velo, Jan De Groof, Luc Van den Brande, Frank Delmartino, Luciano Morganti, Hendrik Theunissen, Enzo Pace, Paul Breyne, Rafał Riedel, Andrea Cofelice, Paolo De Stefani, Claudia Pividori, Enrique Banús, Gabriel Fragnière, Luc Van den Brande, Béatrice Tau, Madlen Serban, Fadi Daou, Nayla Tabbara, Lucia Saccon, Amelia Goffi, Manuel Manonelles, Robin Wilson, Vesna Copic, Marco Mascia, Yudhishthir Raj Isar, John Farina, Gemma Aubarell, Pietro de Perini, Antonella Valmorbida, Laurens Bekemans, Ken De Cooman, Elena Pisani, Erika Ebermann Vera.

 

Difensori dei diritti umani: pedagogia dell’esempio

Equitas (International Centre for Human Rights Education) ha attribuito il premio per l’educazione ai diritti umani 2012 a Asma Jahangir, che da tempo difende i diritti umani delle donne, dei bambini e delle minoranze nella sua nativa Pakistan. Il premio, che riconosce e celebra contributi straordinari fatti nel campo dell'educazione ai diritti umani, sarà presentato alla signora Jahangir il 4 aprile 2012 un cocktail di gala a Toronto.

Asma Jahangir è il Direttore della Cellula AGHS Legal Aid, che fornisce assistenza legale gratuita ai gruppi emarginati e vulnerabili e l'ex presidente della Corte Suprema degli Avvocati del Pakistan e della Commissione diritti umani del Pakistan.

Per più di quattro decenni Asma Jahangir è stata una figura di primo piano nella lotta per i diritti umani in Pakistan: si è battuta per donne maltrattate, ha salvato adolescenti dal braccio della morte, ha difeso le persone accusate di blasfemia, ed ha cercato giustizia per le vittime dei delitti d'onore.
Da sottolineare la lotta di Asma Jahangir contro le leggi che discriminano i diritti delle donne in Pakistan, attraverso la sua attività di avvocato. 
Il suo impegno a favore dell'uguaglianza e dei diritti umani l’ha portata in carcere e poi agli arresti domiciliari, ricevendo spesso, lei e la sua famiglia, minacce di morte.

Il 27 ottobre 2010, Asma Jahangir è stato eletta prima donna presidente del Pakistan Supreme Court Bar Association. Dall’agosto 1998 al luglio 2004 ha lavorato come Relatore Speciale della Commissione delle Nazioni Unite per le esecuzioni extragiudiziali, arbitrarie o sommarie. Dall’agosto 2004 al luglio 2010 ha servito come Relatore Speciale sulla libertà di religione o di credo della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani.

 

Iniziative della Regione del Veneto

Il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere

Questo progetto è iniziato nel 2004, su iniziativa della redazione di Ristretti Orizzonti, una rivista realizzata da detenuti e volontari nella Casa di reclusione di Padova e nell’Istituto penale femminile della Giudecca, e con il sostegno del Comune di Padova, settore Servizi sociali. Il progetto permette di incontrare nelle scuole medie inferiori e superiori migliaia di ragazzi e ha portato moltissime classi in carcere.

Fautrice del progetto e punto di riferimento per l’intero percorso è la dott.ssa Ornella Favero, direttrice della rivista e fondatrice dell’associazione.
In questi anni il progetto è cresciuto esponenzialmente, tanto che i detenuti e i volontari della redazione di Ristretti, oltre ad incontrare gli studenti delle scuole di Padova, portano le loro testimonianze in moltissime scuole della Regione Veneto.

Ogni percorso è progettato a seconda delle esigenze della singola classe, e viene costruito insieme agli insegnanti, tappa per tappa. All’inizio i ragazzi sono invitati a scrivere “a ruota libera” la loro idea del carcere, di chi ci finisce dentro, delle pene, dei comportamenti a rischio, e dai loro testi spesso emergono tutti i luoghi comuni assorbiti soprattutto dalla televisione: che in galera non ci va quasi nessuno, che nel nostro Paese praticamente c’è l’impunità per chi commette reati, che i responsabili dell’insicurezza sono esclusivamente gli immigrati, che il carcere è fatto per i “predestinati”, quelli che praticamente sono nati con il DNA del delinquente.

Poi cominciano gli incontri nelle scuole: il primo, indiscutibilmente il più significativo, è quello con alcune persone detenute accompagnate da operatori volontari. Gli studenti sono autorizzati a fare qualsiasi domanda, e certo non hanno paura, hanno voglia di capire e una sana curiosità. E i detenuti forse percepiscono che prende forma una specie di patto silenzioso: loro si impegnano a raccontare pezzi della loro vita in modo sobrio, pulito, sincero, i ragazzi a loro volta capiscono l’importanza di questo confronto e si impegnano a lasciar perdere i luoghi comuni, ad ascoltare senza pregiudizi e soprattutto a riconoscere di avere di fronte delle persone.

In alcune scuole si organizzano anche incontri con il magistrato di Sorveglianza, con operatori, agenti di Polizia penitenziaria, mediatori penali, docenti di Diritto Penale. Ma il momento più forte, duro, anche emozionante per i ragazzi è l’ingresso in carcere. Non si tratta, però, di quelle iniziative che troppo assomigliano a una visita allo zoo, no, si tratta di un incontro vero con i detenuti, che a Padova avviene nella redazione di Ristretti Orizzonti. Il senso è quello di aprire il carcere a pezzi di società importanti come il mondo della scuola e di iniziare un confronto vero, attraversato anche da momenti difficili, sia per gli studenti, sia per le persone detenute. I ragazzi si rendono conto che non esiste una separazione netta tra i buoni e i cattivi, la vita delle persone spesso è ben più complicata, i detenuti iniziano a confrontarsi con il mondo fuori, e a volte anche con chi è stato vittima di reati simili a quelli commessi da loro, che li costringe a riflettere fino in fondo sulla responsabilità. 
Sia i detenuti che gli studenti vedono riconosciuto, in questo progetto, il diritto a essere informati in modo chiaro, onesto, preciso, approfondito.

Per approfondire: Interventi alla Giornata di Studi: “Prevenire è meglio che imprigionare”, Casa di Reclusione di Padova – 22 maggio 2009

 

Dossier dell'Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights

Il diritto d’asilo: i sistemi di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati

Il fenomeno dei richiedenti asilo e dei rifugiati ha assunto negli ultimi vent’anni una crescente rilevanza a livello internazionale. È nel particolare frangente storico che seguì la prima guerra mondiale, caratterizzato dalla presenza di milioni di sfollati e rifugiati, che vennero avviati i primi sforzi internazionali a supporto dei rifugiati, che portarono nell’immediato secondo dopoguerra all’adozione della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati (1951) e alla creazione di un organismo per la protezione dei rifugiati in seno alle Nazioni Unite, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Anche a livello regionale negli anni successivi sono stati predisposti degli strumenti per la tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Particolari sforzi in tal senso sono stati compiuti nell’ambito dell’Unione Europea che, nel 1999, ha dato avvio ad un percorso per la creazione di un regime comune in materia di asilo, chiamato Sistema Comune Europeo di Asilo. L’Italia ha recepito i principali strumenti legislativi in materia predisposti dall’Unione Europea, ma ad oggi non si è ancora dotata di una legge organica in materia di asilo.

 

Iniziative del Centro diritti umani e della Cattedra UNESCO dell’Università di Padova

Seminario nazionale di studio e formazione: Costruiamo le Città dei Diritti Umani. Idee, esperienze e percorsi per uscire dalla crisi cominciando dalla tua città.

Il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, il Centro Diritti Umani dell'Università di Padova e il Comune di Padova organizzano un Seminario nazionale che si terrà a Padova venerdì 30 marzo 2012, dalle 9.30 alle 17.00 con l'obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni e ai diritti fondamentali delle persone e delle famiglie in questi momenti di crisi, quando le città rischiano di essere travolte e diventare il cuore di nuovi e più acuti conflitti sociali: la pace che un tempo sembrava solo un problema degli altri è un bene sempre più minacciato anche nelle nostre comunità.

Il seminario intende riflettere su come affrontare i conflitti e le emergenze sociali che scoppiano nelle nostre città ed in che modo sia possibile diffondere la cultura della pace e della solidarietà e contrastare i fenomeni di razzismo, esclusione e violenza.

 

5Ws for Human Rights

Il 6 marzo è iniziata la trasmissione di "5Ws for Human Rights" su Radio Bue, la web radio dell'Università di Padova, a cura dei volontari in Servizio civile nazionale al Centro diritti umani dell'Università di Padova, nell'ambito del progetto "Volontari in redazione: comunicare i diritti umani, far crescere la pace", con il supporto dell'Archivio Regionale "Pace diritti umani - Peace Human Rights".

La trasmissione è rivolta ai giovani, condotta con un linguaggio svelto e modalità di presentazione accattivante, ed ha l'obiettivo di far conoscere ed approfondire i diritti umani visti da una prospettiva quotidiana e concreta. Le trasmissioni, che continueranno ogni martedì alle 14,30 comprendono anche due rubriche: Oggi sul divano, con i suggerimenti di libri, film e siti internet sui temi trattati, e Dite sulla tastiera che introduce la domanda della settimana nella pagina facebook "Archivio Pace Diritti Umani" dove gli ascoltatori potranno confrontarsi e mettersi in gioco.

Ogni puntata è arricchita dalle interviste a Riccardo Noury, Antonio Papisca, Silvana Arbia, Andrea Cofelice e a gente comune incontrata per strada, oltre che da uno spazio musicale.

Sul sito del Centro diritti umani è possibile scaricare il podcast della trasmissione.

 

 

-------------------------------------------------------------------
Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli
Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace
Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights
Università degli Studi di Padova
Via Martiri della Libertà, 2 - 35137 Padova
Tel. 049 827 1811 - Fax 049 827 1816
mail: amelia.goffi@centrodirittiumani.unipd.it
http://unipd-centrodirittiumani.it   Facebook    YouTube
-------------------------------------------------------------------

Parole chiave

università educazione diritti umani

Percorsi

Centro diritti umani Scuola