L'Università di Bari condanna le azioni del governo israeliano contro la popolazione palestinese

Il 22 luglio 2025, il Senato Accademico dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha approvato una mozione in cui condanna le violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e umanitario da parte di Israele contro il popolo palestinese. Tra le varie azioni che intende intraprendere, l'Università di Bari si impegna a predisporre un sistema di verifica dei progetti in corso con università, enti e aziende israeliane.
Anche l'Università di Padova, il 1° luglio 2025, ha dimostrato solidarietà con il popolo palestinese, condannando le violazioni dei diritti umani in corso nella Striscia di Gaza e impegnandosi a non intraprendere nuovi accordi con le università israeliane.
Si riporta di seguito il testo integrale della mozione dell'Università di Bari:
"Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro esprime la più ferma condanna per le gravissime violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte del Governo di Israele nei confronti del popolo palestinese, degli abitanti della Striscia di Gaza e della Cisgiordania.
Secondo un report di OCHA (aggiornato a inizio aprile 2025), da ottobre 2023 a Gaza sono quasi 60 mila i morti, oltre 115 mila i feriti, più di 2 milioni gli sfollati, con un impatto particolarmente devastante su donne e bambini: se pensiamo solo a questi ultimi, le Nazioni Unite riportano circa 14.000 bambini uccisi, oltre 25.000 feriti e più di 25.000 orfani. Tenendo conto delle ordinanze della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio, 28 marzo e 24 maggio 2024, nelle quali si indica a Israele di «take all measures within its power to prevent the commission of all acts within the scope of Article II of [the Genocide] Convention» e «take all measures within its power to prevent and punish the direct and public incitement to commit genocide in relation to members of the Palestinian group in the Gaza Strip», il Senato accademico intende fermamente sottrarsi alla trappola dell’odio e a ogni espressione di antisemitismo, e rifiuta recisamente l’utilizzo di questa accusa come strumento di impunità per lo sterminio in atto a Gaza e in Cisgiordania.
Il Senato fa sue tutte le voci critiche che, nelle comunità israeliane e palestinesi, sostengono le ragioni del cessate il fuoco e della fine di ogni crimine commesso nei confronti della popolazione palestinese, unendosi a tutte le voci nazionali e internazionali, di qualsivoglia appartenenza, nazionalità, religione, che condannano lo sterminio, appellandosi al rispetto dei diritti umani all’esistenza, a una vita dignitosa, a un’adeguata alimentazione, alle cure sanitarie, all’istruzione.
Il Senato intende anche evidenziare la propria contrarietà a ogni forma di violenza, in quanto fa proprio e ribadisce il principio costituzionale del rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, oltre al principio di rifiuto di ogni forma di colonialismo.
Di fronte a questa catastrofe umanitaria provocata dal governo israeliano, la nostra comunità universitaria, fondata sui valori di rispetto dei diritti umani, solidarietà e responsabilità etica, si unisce a tutte le voci che chiedono con urgenza:
- la cessazione immediata delle ostilità e un cessate il fuoco duraturo, anche per garantire la liberazione di tutti gli ostaggi;
- la riapertura sicura e stabile dei corridoi umanitari;
- il pieno ripristino e il rispetto del diritto internazionale umanitario e delle deliberazioni ONU, a partire dal Parere della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio 2024, ovvero l’obbligo per lo Stato israeliano di smantellare le colonie e ritirare le proprie truppe dai Territori Occupati, a tutela della popolazione civile e del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese;
- l’adempimento, da parte di tutte le Istituzioni italiane, delle indicazioni rese dalla Corte Internazionale di Giustizia il 19 luglio 2024 e fatte proprie dall’Assemblea Generale ONU nel settembre 2024, nel pieno rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione;
- l’impegno dei governi coinvolti a intraprendere, con determinazione, la via diplomatica per una pace giusta e duratura, che porti alla fine della colonizzazione, alla liberazione e autodeterminazione del popolo palestinese e al riconoscimento dello Stato palestinese;
- il sostegno morale e politico agli obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori, attiviste nonviolente israeliani e palestinesi che rifiutano ogni complicità, da ambo i lati, al massacro e all’occupazione;
- la predisposizione di un sistema di verifica dei progetti scientifici e didattici in corso di svolgimento con università, enti e aziende pubbliche e private israeliane che partecipino alle violazioni del diritto internazionale, con eventuale sospensione degli stessi progetti;
- la sospensione degli accordi eventualmente in corso con università, enti e aziende pubbliche e private israeliane nei territori occupati;
- l’attivazione di un “corridoio universitario” per consentire a studiosi e studiose palestinesi di poter accedere alle strutture del nostro Ateneo come visiting researchers.
Il Senato Accademico auspica, infine, che le strutture dipartimentali vogliano promuovere iniziative di approfondimento e dibattito al fine di sensibilizzare tutta la comunità universitaria e la società civile locale sulle efferate e ormai sistematiche violazioni del diritto internazionale commesse nella Striscia di Gaza e nei territori occupati."