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1/12/2010
Dipinto su tessuto per una mostra all'interno della sede centrale dell'UNESCO, Parigi, in occasione della Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù.
© UNESCO/Michel Ravassard

2 dicembre: Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù

La Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù ricorre il 2 dicembre, ricordando il giorno in cui l'Assemblea Generale ha approvato la Convenzione sulla soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui, 2 dicembre 1949.

Nel messaggio trasmesso in occasione di questa ricorrenza, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha ricordato come l’abolizione della tratta transatlantica degli schiavi nel XIX secolo non ne abbia sradicato la pratica mondiale, che ha assunto, piuttosto, nuove forme: la sottomissione tramite debito, il lavoro forzato, la tratta di minori e di donne, la schiavitù domestica, la prostituzione forzata, inclusa quella minorile.

“Questa realtà obbliga la comunità internazionale a vigilare e a intensificare i propri sforzi per estirpare le manifestazioni contemporanee di schiavitù. La schiavitù moderna è un crimine. Le persone che commettono, condonano o facilitano questo crimine devono essere consegnati alla giustizia. Le vittime e i sopravvissuti hanno il diritto di ricorso e di riparazione. L’interesse internazionale per la condizione delle persone sottoposte a schiavitù ha dato impulso all’attuazione di un consistente numero di importanti strumenti legali, il più recente dei quali è il Protocollo per prevenire, sopprimere e punire la tratta delle persone, specialmente donne e bambini, entrato in vigore nel 2003 in quanto integrazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine transnazionale organizzato.
Le giurisdizioni di tutto il mondo hanno dato impulso a ulteriori progressi per garantire il giudizio. La Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito che la schiavitù costituisce un crimine contro l’umanità e che, essendo il diritto di essere liberi da tale condizione talmente inviolabile, tutte le nazioni devono pronunciarsi per portare gli Stati responsabili di fronte alla Corte. Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia ha uguagliato l’accusa di schiavitù al crimine contro l’umanità per atti di stupro e schiavitù. Inoltre, la Corte di Giustizia delle Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) ha recentemente decretato che la schiavitù è un crimine contro l’umanità.”

Il Segretario Generale ha concluso il suo messaggio, esortando “la comunità degli Stati a ratificare e ad attuare gli strumenti legali pertinenti e a cooperare appieno con i relatori speciali delle Nazioni Unite per combattere le forme contemporanee di schiavitù” e ha infine esortato gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo fiduciario volontario delle Nazioni Unite per le forme di schiavitù contemporanea, “che ha aiutato migliaia di vittime a recuperare la propria vita e la propria dignità”.