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Consiglio d’Europa: il Gruppo di Stati contro la corruzione invita l’Italia a migliorare la trasparenza del finanziamento ai partiti politici e a sanzionare i casi di corruzione.

Particolare che ritrae quattro bambini appoggiati su 4 delle 12 stelle di una grande bandiera del Consiglio d'Europa.
© Consiglio d'Europa

Il  Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO) ha adottato il 23 marzo 2012 un rapporto relativo all’Italia in cui vengono identificate notevoli criticità nel finanziamento dei partiti politici che il Governo deve affrontare in via prioritaria.

Secondo il rapporto, il  sistema di controlli esercitato dalle autorità pubbliche sul finanziamento ai partiti è frammentato e formalistico, in quanto consiste in tre diverse istituzioni con poteri limitati e prive di qualsiasi coordinamento tra loro, così come con la magistrature e le forze dell’ordine. Il GRECO, pertanto, invita i partiti a sviluppare un proprio sistema di controllo interno e a sottoporre la gestione delle proprie finanze a verifiche indipendenti. La trasparenza, inoltre, potrebbe essere aumentata abbassando considerevolmente l’attuale soglia di 50.000 euro, al di sotto della quale l’identità del donatore resta sconosciuta al pubblico. Similmente, le donazioni anonime devono essere bandite e sanzioni adeguate devono essere comminate (ed applicate in concreto) a coloro che violano i regolamenti sul finanziamento.

Il GRECO sottolinea, inoltre, la necessità per l’Italia di ratificare la Convenzione penale sulla corruzione d il suo Protocollo addizionale. L’Italia è infatti uno dei pochi Paesi a non aver ancora incorporato le norme sancite da tali convenzioni nel proprio ordinamento. Il GRECO, infine, esprime seria preoccupazione per l’effettività del regime sanzionatorio per i casi di corruzione in Italia e per l’alto rischio di archiviazioni per decorrenza dei tempi.

Il rapporto contiene 16 raccomandazioni che l'Italia deve implementare entro il 2014.

Il GRECO è stato istituito nel 1999 nel quadro del Consiglio d'Europa per monitorare il rispetto da parte degli Stati membri degli standard e delle norme anti-corruzione elaborate dall'organizzazione. Esso conta attualmente 49 Stati Membri. L'Italia è stato membro del GRECO dal 30 giugno 2007.
Obiettivo del GRECO é di migliorare la capacità dei suoi membri di lottare contro la corruzione assicurandosi, attraverso un processo dinamico di valutazione reciproca e di “pressione tra pari”, che essi soddisfino gli standard del Consiglio d'Europa nella lotta alla corruzione. Il Gruppo contribuisce infatti ad identificare le lacune nelle politiche nazionali di lotta contro la corruzione e incoraggia gli Stati ad adottare riforme legislative, istituzionali e pratiche necessarie. Il GRECO è inoltre un forum di condivisione di buone pratiche in materia di prevenzione e accertamento della corruzione.

Il monitoraggio del GRECO comprende:

  • una procedura di valutazione "orizzontale" (tutti i membri sono valutati come parte di un ciclo di valutazione) che termina con l’elaborazione di raccomandazioni sulle riforme necessarie nel campo legislativo, istituzionale e pratico;
  • una procedura di “conformità” il cui scopo è quello di valutare le misure adottate dagli Stati membri per dare attuazione a  tali raccomandazioni.

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