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23/7/2011
insegnante giovane e studentesse anziane in una scuola femminile in Asia
© © UNESCO/Katy Anis

“Il progresso delle donne del mondo. In cerca di giustizia”

“Il progresso delle donne del mondo. In cerca di giustizia” è il primo importante rapporto elaborato da UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite istituita nel luglio 2010 dall’Assemblea Generale per promuovere l’uguaglianza di genere, l’empowerment e la tutela dei diritti umani delle donne.

Secondo il Direttore Esecutivo di UN Women, Michelle Bachelet, il rapporto ha l’obiettivo “sollecitare un’azione decisa da parte dei governi e della società civile affinché mantengano i loro impegni e accelerino la conquista dei diritti delle donne in tutto il mondo”.

Sebbene in 139 Paesi l’uguaglianza di genere sia garantita a livello costituzionale, le donne continuano a subire ingiustizie, violenze e disuguaglianze, tra le mura domestiche come sul posto di lavoro. Il problema fondamentale individuato nel rapporto è che, in molti Paesi, le donne sono escluse dalle garanzie dello stato di diritto. In ogni regione del mondo, infatti, esistono leggi che discriminano apertamente le donne in relazione alla proprietà, alla famiglia, al lavoro e alla cittadinanza. Troppo spesso, inoltre, le istituzioni giudiziarie, incluse le corti e la polizia, negano ogni forma di giustizia alle donne. A tal proposito, il rapporto fornisce alcuni dati significativi:

  • nonostante le violenze domestiche siano considerate illegali in 125 Stati, 603 milioni di donne vivono in Paesi dove queste non sono considerate un crimine;
  • 127 Paesi non criminalizzano in maniera esplicita lo stupro all’interno del matrimonio;
  • il 53% delle donne è impiegato in lavori rischiosi;
  • in 50 Paesi, l’età minima necessaria per contrarre matrimonio è più bassa per le donne che per gli uomini;
  • a parità di prestazione lavorativa, le donne sono pagate mediamente tra il 10 e il 30% in meno rispetto agli uomini.

Tra le misure proposte per far fronte a tale situazione figurano: l’abrogazione delle leggi che discriminano le donne; l’inserimento di un maggior numero di donne nelle istituzioni legislative, governative, giudiziarie e nelle forze dell’ordine; la creazione di “sportelli” dove le donne possano accedere ed ottenere giustizia, servizi legali e sanitari; il sostegno alle organizzazioni di donne che offrono servizi legali. Il rapporto conclude affermando che “cambiando la legge e dando alle donne un reale sostegno perché sia fatta giustizia, possiamo cambiare la società e assicurare a uomini e donne una vera uguaglianza di genere per il futuro”.