A A+ A++
27/5/2022

Il rapporto globale OMS-UNICEF sulle tecnologie assistive: un miliardo di persone non ha accesso agli ausili fondamentali

È stato pubblicato il 16 maggio il Global Report on Assistive Technology dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e UNICEF, il quale rivela che 3,5 miliardi di persone necessitano di ausili (con previsione di incremento a 5 miliardi entro il 2030) ma solo il 3% nei paesi a medio-basso reddito ne hanno accesso, contro il 90% dei paesi più ricchi.

Un miliardo di persone quindi, in contrasto con le direttive della Convenzione ONU, non ha accesso alla tecnologia assistiva, la quale, come sottolinea il direttore generale dell'OMS “cambia la vita: apre le porte all'istruzione per i bambini con disabilità, all'occupazione e all'interazione sociale per gli adulti che convivono con disabilità e a una vita indipendente e dignitosa per le persone anziane". "Negare alle persone l'accesso a questi strumenti non è solo una violazione dei diritti umani, è anche economicamente miope. Chiediamo a tutti i paesi di finanziare e dare priorità all'accesso alla tecnologia assistiva e di dare a tutti la possibilità di essere all'altezza del proprio potenziale".

L'UNICEF evidenzia che "Quasi 240 milioni di bambini hanno disabilità.” e che la carenza di ausili “non solo danneggia i singoli bambini, ma priva le famiglie e le loro comunità di tutto ciò a cui potrebbero contribuire se i loro bisogni fossero soddisfatti”

L'indagine su 70 paesi presenti nel rapporto ha rilevato grandi lacune nella fornitura di servizi e nella forza lavoro con adeguata formazione, in particolare nei settori della cognizione, della comunicazione e della cura di sé.

Una delle principali barriere all'accesso è risultata essere l'accessibilità economica : circa due terzi delle persone con ausili infatti, hanno segnalato pagamenti di tasca propria, altri contando sul sostegno di familiari e amici.

L’OMS afferma che “L'impatto positivo degli ausili va oltre il miglioramento della salute, del benessere, della partecipazione e dell'inclusione dei singoli utenti: anche le famiglie e le società ne traggono vantaggio. L'ampliamento dell'accesso ad ausili di qualità garantita, sicuri e convenienti porta a una riduzione dei costi sanitari e assistenziali, come ricoveri ospedalieri ricorrenti o benefici statali, e promuove una forza lavoro più produttiva, stimolando indirettamente la crescita economica".

Tra le raccomandazioni agli Stati, infine, fornite dal Documento troviamo: il coinvolgimento attivo degli utenti, l’incremento della consapevolezza sociale e la lotta allo stigma; un investimento in raccolte dati attendibili, ricerca e inclusione delle tecnologie assistive nelle risposte umanitarie; il sostegno infine alla cooperazione internazionale fornendo assistenza tecnica ed economica alle azioni dei singoli Stati.