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FRA: nuovo rapporto sui diritti fondamentali nella digitalizzazione della giustizia

L’Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) ha pubblicato il nuovo rapporto “Digitalizzare la giustizia: un approccio basato sui diritti fondamentali”, che analizza diverse soluzioni digitali già in uso nei sistemi giudiziari. Tra queste figurano l’utilizzo della videoconferenza nelle udienze, i sistemi elettronici di gestione dei fascicoli per rendere più efficienti le procedure amministrative, le piattaforme online che offrono accesso pubblico alle informazioni, ai servizi di denuncia dei reati e all’assistenza legale, nonché strumenti di intelligenza artificiale per l’anonimizzazione e la trascrizione.

I professionisti della giustizia e gli esperti tecnici intervistati dalla FRA sostengono in generale la digitalizzazione come mezzo per migliorare l’efficienza e l’accesso alla giustizia. Allo stesso tempo, avvertono dei rischi quando i diritti fondamentali come le garanzie del giusto processo e la protezione dei dati non sono adeguatamente integrati nella progettazione delle nuove tecnologie.

Per garantire che la digitalizzazione rafforzi, e non comprometta, i diritti e l’accesso alla giustizia, il rapporto individua quattro priorità fondamentali:

  • Integrare i diritti fondamentali fin dall’inizio: Gli strumenti digitali non devono privilegiare la rapidità a scapito dell’equità. Oltre alla protezione dei dati, è necessario valutare l’impatto su tutti i diritti, compresi il giusto processo, la trasparenza, l’accessibilità e la non discriminazione.
  • Coinvolgere un ventaglio più ampio di utenti: Le soluzioni digitali sono spesso progettate sulla base dell’esperienza di giudici o pubblici ministeri. Il coinvolgimento di esperti di diritti umani, società civile e gruppi interessati (incluse le persone con disabilità)è essenziale per garantire strumenti adatti a tutti.
  • Mantenere alternative non digitali e offrire supporto: Non tutti dispongono delle competenze o degli strumenti necessari per usare servizi digitali. Preservare le procedure tradizionali e investire nell’inclusione digitale evita nuove forme di esclusione e tutela l’uguaglianza nell’accesso alla giustizia.
  • Formare sui rischi per i diritti: La formazione non dovrebbe limitarsi al funzionamento tecnico degli strumenti, ma affrontare anche rischi quali bias, discriminazione, violazioni della privacy o errori, soprattutto quando è impiegata l’intelligenza artificiale.

Il rapporto si basa su un’analisi dei diritti fondamentali relativa a 31 strumenti digitali utilizzati nei sistemi giudiziari dell'Austria, dell'Estonia, della Francia, dell'Italia, della Lettonia, della Polonia e del Portogallo, integrata da interviste a esperti tecnici e operatori della giustizia coinvolti nella loro progettazione e applicazione.

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