Nazioni Unite: si è conclusa la prima visita negli Stati Uniti del Relatore Speciale sui diritti dei popoli indigeni
Si è conclusa la prima visita negli Stati Uniti del Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei popoli indigeni, James Anaya, il cui obiettivo è stato quello di raccogliere informazioni sulla situazione dei popoli indigeni nel paese per valutare se e con quali modalità i principi contenuti nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni siano riflessi nella legislazione statunitense.
Il Relatore Speciale ha esortato gli Stati Uniti ad adottare misure più incisive per far fronte alle questioni che coinvolgono i popoli indigeni presenti nel paese, ricondicibili in particolare al riconoscimento della proprietà della terra, della partecipazione e dell'autogoverno delle comunità indigene. L'obiettivo, come sottolineato dal Sig. Anaya, è quello del rafforzamento della capacità di autodeterminazione e di decisione delle popolazione indigene a tutti i livelli.
Il Relatore Speciale, notando con apprezzamento le iniziative promosse a livello governativo per avviare e sviluppare delle procedure di consultazione e di dialogo con i rappresentanti di queste comunità, ha evidenziato la necessità di adottare misure adeguate di riconciliazione per superare il perdurante senso di alienazione e umiliazione che, ancora oggi, caratterizza le popolazioni indigene negli Stati Uniti.
Il rapporto completo del Relatore Speciale sui diritti dei popoli indigeni sarà presentato nel corso della prossima sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Il Sig. Anaya, di nazionalità statunitense, è stato nominato Relatore Speciale sui diritti dei popoli indigeni nel marzo del 2008. La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, adottata nel 2007 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, stabilisce un quadro universale di standard minimi per assicurare la sopravvivenza, il benessere, la dignità e i diritti dei popoli indigeni nel mondo.