Sistema penitenziario italiano sotto esame: visita ad hoc del Comitato europeo per la prevenzione della tortura

Dal 1° al 12 settembre 2025 si è svolta una visita ad hoc del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), finalizzata a documentare le condizioni di detenzione in alcuni istituti penitenziari italiani. La delegazione ha ispezionato le carceri di Avellino, Firenze Sollicciano, Foggia, Genova Marassi e Santa Maria Capua Vetere, concentrandosi sulle modalità con cui le autorità italiane stanno affrontando le criticità del sistema penitenziario. Quest’ultimo, come già evidenziato nel corso dell’Annuario, presenta un tasso di sovraffollamento pari al 134,3%. Il Comitato ha altresì posto particolare attenzione alla carenza di personale e alla sua formazione, all’elevato numero di decessi in carcere e alla qualità dell’assistenza sanitaria garantita alle persone detenute.
Sebbene la visita del 2024 fosse stata dedicata al trattamento e alle condizioni di detenzione dei cittadini stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) — rilevando presunti maltrattamenti fisici, un uso eccessivo della forza da parte degli agenti e la scarsa qualità del cibo fornito — nel 2022 il Comitato condusse una visita volta a valutare le condizioni detentive in Italia, al termine della quale ha rivolto al nostro Paese una serie di raccomandazioni. Tra queste figuravano:
- ridurre il sovraffollamento carcerario, anche attraverso misure non detentive pre-condanna e procedure di rilascio accelerate con strumenti di supervisione personalizzati;
- garantire almeno 4 m² di spazio per detenuto nelle celle condivise, nel rispetto degli standard legali;
- rafforzare la formazione del personale nella gestione di situazioni a rischio, con attenzione ai detenuti vulnerabili;
- contrastare la violenza tra detenuti con protocolli anti-bullismo e strategie di sicurezza dinamica;
- abolire senza ritardi l’isolamento diurno previsto dall’Art. 72 del Codice penale;
- migliorare le condizioni materiali delle carceri: arredi adeguati, impianti funzionanti, igiene, pulizia e accesso alla luce naturale.
La visita del 2025 rappresenta dunque un punto decisivo, che porrà il Governo italiano nella condizione di dover rispondere, a distanza di tre anni, ai follow-up richiesti dal Comitato. Fin dal 1992, l’Italia è regolarmente sottoposta alle visite del CPT, in quanto la Convenzione europea per la prevenzione della tortura è entrata in vigore per il Paese il 1° aprile 1989, a seguito della ratifica avvenuta il 29 dicembre 1988.