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3/4/2012
Emiciclo della Camera dei Deputati
© Parlamento Italiano

La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza approva il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati

Lo scorso 27 marzo, la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha esaminato ed approvato il documento conclusivo relativo all’indagine conoscitiva sulla condizione dei minori stranieri non accompagnati, espressione con la quale giuridicamente si designano i minori stranieri presenti a vario titolo sul territorio italiano (migranti, rifugiati, in stato di abbandono), in assenza di qualsiasi riferimento familiare (non reperibile o non identificabile).

Poiché dal momento del loro arrivo e della prima accoglienza sino al loro stabilimento sul territorio, in forme più o meno permanenti, i minori stranieri non accompagnati attraversano una serie di fasi spesso confuse di accoglienza e permanenza, che non di rado sfociano nella loro dispersione o addirittura sparizione, la Commissione ha inteso ricostruire il percorso di questi minori, a partire dal momento in cui abbandonano i centri di prima accoglienza per gli immigrati (dopo essere stati identificati come minori e pertanto esclusi dalla procedura di espulsione dal territorio italiano), fino al momento in cui trovano una residenza stabile (ove questo avvenga), all’interno del sistema dell’accoglienza familiare previsto anche per i minori italiani in stato di temporaneo abbandono.

Tra le proposte conclusive che la Commissione avanza per migliorare le condizioni di tali minori figurano, in particolare:

  1. Creazione di una task force, formata da personale specializzato e rappresentanti delle ONG accreditate, in grado di procedere tempestivamente all’identificazione dei minori stranieri non accompagnati fin dal momento della prima accoglienza, al fine di garantire un’efficace tutela dei diritti di questi soggetti.
  2. Espletamento di una procedura certa e uniforme su tutto il territorio nazionale, attestata dal rilascio di un vero e proprio documento d’identità e registrata nelle banche dati degli organi competenti alla gestione delle presenze dei minori stranieri, che si avvalga inoltre di tecnologie non invasive, utilizzate da personale specializzato, come il riconoscimento biometrico del minore straniero non accompagnato.
  3. Promozione di collaborazioni bilaterali tra l’Italia e i Paesi di provenienza dei minori stranieri non accompagnati, al fine di conoscere gli specifici motivi che li spingono a migrare nonché le situazioni socioeconomiche di partenza e per poter attivare risposte nei Paesi di emigrazione (adozioni a distanza, percorsi di migrazione accompagnata, mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine anche in vista di una eventuale opzione di ritorno nel proprio Paese, ecc.). Inoltre è altresì importante favorire una collaborazione a livello europeo per promuovere politiche a favore dei minori stranieri non accompagnati che attuino gli accordi internazionali, che siano coordinate tra i vari Paesi dell’Unione europea e diano risposte adeguate alle aspirazioni e ai diritti di scelta dei minori.
  4. Trasformazione di parte dei sussidi per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, in particolare di quelli provenienti dalla Libia, in borse lavoro per minori ultrasedicenni. La borsa lavoro è uno strumento  formativo che concerne un’esperienza di  inserimento in un contesto lavorativo di persone in situazione di svantaggio sociale od occupazionale  nell’accesso al mondo del lavoro.
  5. Rifinanziamento del Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati gestito dall’ANCI. L’assegnazione di fondi specifici a sostegno dei costi dell’accoglienza sostenuti dai comuni e di risorse destinate al coordinamento e all’assistenza tecnica ai comuni coinvolti permetterebbe una valorizzazione ed un ampliamento di questa esperienza.
  6. Attivazione di procedure di affidamento familiare temporaneo per i minori stranieri non accompagnati secondo le nome previste in materia dall’ordinamento.
  7. Iniziative di formazione ad hoc per il personale (militare e non) impiegato presso i luoghi più strategici per i flussi migratori come porti e frontiere, in collaborazione con il personale delle ONG accreditate.
  8. Attivazione di procedure di gare pubbliche per l’accreditamento delle comunità alloggio cui possono essere affidati i minori stranieri non accompagnati: tali procedure devono fissare requisiti oggettivi sia di carattere economico-gestionale che in termini di risorse umane.