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Intervento di p. Egidio Canil, Delegato del Sacro Convento di San Francesco di Assisi, 10 dicembre 2014. Da sinistra: Isabella Sala (comune di Vicenza), Giusy Armiletti (comune di Dueville), Giancarlo Piva (comune di Este), Enrico Rinuncini (comune di San Nicolò), Marco Mascia, p. Egidio Canil, Daniela Zanussi (comune di Treviso).
© Centro Diritti Umani - UNIPD

Abbiamo Diritto alla Pace: appello per il riconoscimento del diritto umano alla pace, Padova, 10 dicembre 2014

10 dicembre 2014: Appello al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite e al Governo italiano preparato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani e dalla Cattedra UNESCO Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani 2014, approvato dai Sindaci e altri partecipanti alla celebrazione svoltasi nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova.

  • Consapevoli dell’opportunità storica che il Consiglio Diritti Umani, in coincidenza con il 70° anniversario delle Nazioni Unite, offre alla Comunità internazionale di formalmente inscrivere la pace tra i diritti umani internazionalmente riconosciuti mediante una solenne Dichiarazione sul diritto alla pace,
  • Convinti che la pace è prerequisito e allo stesso tempo frutto del godimento di tutti i diritti umani,
  • Sottolineando con forza che il diritto alla pace ha la sua radice nel diritto alla vita,
  • Sottolineando che il rispetto della dignità umana e dei diritti che ad essa ineriscono costituiscono il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo,
  • Ricordando che l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite stabilisce che gli Stati membri devono essere “amanti della pace”,
  • Richiamando l’articolo 28 della Dichiarazione universale che stabilisce che ogni individuo ha diritto a un ordine sociale e internazionale in cui tutti i diritti e le libertà fondamentali possono essere pienamente realizzati,
  • Sottolineando che la pace è un valore e un processo multidimensionale, comprensivo di aspetti giuridici, politici, sociali ed economici,
  • Considerata l’estesa mobilitazione per il diritto alla pace di Comuni, Province, Regioni e organizzazioni di società civile, in atto in Italia nell’esercizio di ruoli legati ai principi di sussidiarietà e partecipazione per la costruzione della pace dal basso secondo quanto dispone l’articolo 1 della Dichiarazione sul “Diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti”: “Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale”,
  • Richiamando l’articolo 7 della suddetta Dichiarazione che stabilisce che: “Tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di sviluppare e discutere nuove idee e principi sui diritti umani e di promuovere la loro accettazione”,
  • Richiamando l’Ordine del giorno preparato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani e dalla Cattedra UNESCO Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova e diffuso dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, finora approvato dai Consigli di oltre trecento Enti di governo locale,

Chiediamo al Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite di garantire che il proprio Gruppo di lavoro intergovernativo sul diritto alla pace:

  • Operi nel pieno rispetto del mandato ricevuto, che è di predisporre il testo di una Dichiarazione che giuridicamente riconosca la pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli,
  • Recepisca nel testo finale l’articolo 1 della bozza di Dichiarazione preparata dal Comitato Consultivo del Consiglio Diritti Umani : “1. Gli individui e i popoli hanno diritto alla pace. Questo diritto deve essere realizzato senza alcuna distinzione o discriminazione per ragioni di razza, discendenza, origine nazionale, etnica o sociale, colore, genere, orientamento sessuale, età, lingua, religione o credo, opinione politica o altra, condizione economica o ereditaria, diversa funzionalità fisica o mentale, stato civile, nascita o qualsiasi altra condizione. 2. Gli Stati, individualmente o congiuntamente, sono controparte principale del diritto alla pace. 3. Il diritto alla pace è universale, indivisibile, interdipendente e interrelato. 4. Gli Stati sono tenuti per obbligo giuridico a rinunciare all’uso e alla minaccia della forza nelle relazioni internazionali. 5. Tutti gli Stati, in conformità ai principi della Carta delle Nazioni Unite, devono usare mezzi pacifici per risolvere qualsiasi controversia di cui siano parte. 6. Tutti gli Stati devono promuovere lo stabilimento, il mantenimento e il rafforzamento della pace internazionale in un sistema internazionale basato sul rispetto dei principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite e sulla promozione di tutti i diritti umani e libertà fondamentali, compresi il diritto allo sviluppo e il diritto dei popoli all’autodeterminazione”,
  • Enunci il principio secondo cui la guerra in quanto tale è crimine contro l’umanità,
  • Indichi precisi obblighi giuridici degli Stati, in particolare il disarmo, il controllo della produzione e del commercio delle armi, la cooperazione allo sviluppo umano, la salvaguardia dell’ambiente naturale, l’applicazione dell’articolo 43 della Carta per finalmente porre in essere il sistema di sicurezza collettiva previsto dalla stessa Carta,

Chiediamo al Governo italiano di

  • Riconoscere e valorizzare l’impegno per il diritto alla pace profuso dagli enti di governo locale e regionale,
  • Sostenere pienamente l’iniziativa del Consiglio Diritti Umani secondo le proposte sopra indicate,
  • Operare affinché anche gli altri Stati membri dell’Unione Europea – Premio Nobel per la Pace 2012 – condividano la stessa posizione,

Chiediamo alla Conferenza Stato-Regioni di far proprio il presente appello e di agire di conseguenza presso il Governo.