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Noi, membri dell’unica famiglia umana e dei Popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le presenti e future generazioni dal flagello della guerra, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali della persona e dei popoli, a promuovere lo sviluppo umano ovunque nel mondo in una più ampia libertà dalla paura e dal bisogno,
ABBIAMO DIRITTO ALLA PACE
- perché abbiamo diritto alla vita e amiamo la vita,
- perché la guerra è negazione della vita,
- perché negare la vita è negare il soggetto dei diritti,
- perché tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza,
- perché il rispetto della dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, eguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo,
- perché siamo convinti che la pace è pre-condizione per il godimento di tutti i diritti della persona e dei popoli,
- perché se c’è il diritto ci sono anche gli obblighi e le sanzioni dell’illecito, - perché abbiamo il diritto e la responsabilità, individualmente e in associazione con altri, a promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale,
- perché vogliamo che i principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, in particolare il divieto dell’uso della forza e l’obbligo di risoluzione pacifica delle controversie, siano pienamente rispettati,
- perché vogliamo che gli stati disarmino, riconoscano il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e alle spese militari, facciano funzionare le Nazioni Unite e le altre legittime istituzioni multilaterali, rendano effettivo il sistema di sicurezza collettiva per la prevenzione dei conflitti violenti, operino per lo sviluppo umano, la sicurezza umana, la salvaguardia del creato,
- perchè vogliamo che si cancelli una volta per tutte il nefasto diritto di fare la guerra (ius ad bellum) e si imponga agli stati l’obbligo di costruire la pace (officium pacis) quale attributo identitario della loro sovranità di servizio,
- perchè vogliamo che la pace sia sottratta all’abbraccio mortale del bellum iustum e che dalla sovranità bellicosa degli stati passi all’area nonviolenta dei diritti e delle libertà fondamentali della persona e dei popoli, - perché vogliamo partecipare alla costruzione di un ordine mondiale più giusto, pacifico, democratico dove operi un efficace governo dell’economia secondo i dettami della giustizia sociale.
Chiediamo pertanto ai rappresentanti degli stati, in particolare al Parlamento e al Governo italiani
Chiediamo in particolare che nella auspicata Dichiarazione si tenga conto delle proposte delle organizzazioni di società civile e siano puntualmente specificati gli obblighi giuridici degli stati, a cominciare dal disarmo e dall’obbligo di rafforzare e democratizzare le Nazioni Unite.
Plaudiamo all’impegno profuso da Comuni, Province e Regioni nell’approvare un articolato ordine del giorno per il riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace, nella certezza che i nostri Enti di governo locale e regionale, esperti in sussidiarietà e servizi alla persona, renderanno i loro territori esemplari palestre di pace positiva e di cittadinanza democratica inclusiva.
26/11/2015