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Il Comitato europeo dei diritti sociali, l’organo del Consiglio d’Europa composto da 15 esperti indipendenti incaricati di monitorare l’applicazione della Carta sociale europea all’interno degli Stati membri, ha adottato le proprie Conclusioni per il 2010. Tali conclusioni contengono le valutazioni del Comitato circa la conformità delle situazioni nazionali con le disposizioni in materia di diritto del lavoro contenute nella Carta sociale europea.
In particolare, tra il febbraio ed il dicembre 2010, il Comitato europeo ha esaminato i rapporti sull’implementazione della Carta sociale europea riveduta, adottata nel 1996, presentati dai seguenti Stati membri: Albania, Andorra, Armenia, Azerbaijan, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Francia, Georgia, Italia, Lituania, Malta, Moldova, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Romania, Slovenia, Svezia, Turchia e Ucraina.
In riferimento a questo gruppo di Stati, le Conclusioni del 2010 riguardano le seguenti disposizioni della Carta riveduta, appartenenti al gruppo tematico “Diritti del lavoro”:
Nello stesso periodo di tempo, il Comitato ha anche analizzato, in relazione alla medesima tematica, i rapporti presentati dai seguenti Stati che sono ancora vincolati alle disposizioni originarie della Carta sociale europea del 1961: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Islanda, Lettonia, Paesi bassi rispetto alle Antille, Polonia, Slovacchia, Spagna, Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia e Regno Unito.
Per quel che riguarda l’Italia, le Conclusioni del Comitato riguardano 22 situazioni e contengono:
Nel 2011, anno nel quale verrà celebrato il 50° anniversario della Carta sociale europea, il Comitato esaminerà le disposizioni della Carta relative ai diritti dei bambini, delle famiglie e dei migranti.
22/12/2010