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15/2/2019
Immagine di copertina raffigurante un microfono incatenato, a simboleggiare gli attacchi e le minacce contro la libertà dei media in Europa. Rapporto annuale 2019 "Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa", Piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti
© Consiglio d'Europa

Consiglio d’Europa: pubblicato il rapporto sulla libertà dei media nel 2018. Peggiora la situazione in Europa, aumentano le segnalazioni di minacce e violazioni in Italia

Le organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti hanno pubblicato il rapporto “Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa” che valuta la situazione della libertà dei mezzi di informazione in Europa sulla base di 140 gravi violazioni segnalate alla Piattaforma nel corso del 2018.

Secondo il rapporto le condizioni per l’esercizio della libertà dei media sono notevolmente peggiorate nell’area del Consiglio d’Europa, tanto da ritenere che “la libertà dei media in Europa è più fragile ora di quanto non sia mai stata dalla fine della guerra fredda”. In particolare, si registra un aumento costante del numero di attacchi contro i giornalisti con un raddoppiamento delle minacce segnalate, comprese le minacce di morte.

Il rapporto evidenzia come i giornalisti continuino ad essere detenuti arbitrariamente e non vi siano stati progressi nei numerosi casi d’impunità di lunga data per l’omicidio di giornalisti. Diverse nuove iniziative legislative inoltre starebbero indebolendo la libertà dei media.

L'Italia risulta essere tra i paesi con il maggior numero di segnalazioni pubblicate sulla Piattaforma nel 2018, ben 13, al pari della Federazione russa e con un numero di violazioni riportate più che triplicate rispetto al 2017.

L'Italia è anche lo stato membro dell'UE con il più alto numero di minacce attive sulla Piattaforma, per un totale di 19. Da giugno 2017, le autorità italiane non hanno risposto ad alcuna delle segnalazioni pubblicate sulla piattaforma.

Secondo il rapporto particolare preoccupazione desta la crescente violenza contro i giornalisti in Italia. La mafia e il crimine organizzato rimangono una delle maggiori minacce per i giornalisti. Nel 2018 la piattaforma ha registrato 3 casi di giornalisti che hanno subito minacce di morte. Sono 21 i giornalisti italiani minacciati dalla mafia che vivono costantemente sotto la protezione della polizia. Numerosi sono inoltre i giornalisti che hanno subito attacchi e intimidazioni da parte di membri di gruppi neofascisti.

Secondo quanto riportato nel rapporto, la maggior parte delle segnalazioni registrate nel 2018 sono giunte alla Piattaforma successivamente all’insediamento del nuovo governo di coalizione, avvenuto il 1° giugno. I due Vice Ministri del Governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, esprimono regolarmente, attraverso i social media, una retorica particolarmente ostile nei confronti di media e giornalisti.

Per la Federazione Nazionale Stampa Italiana i professionisti dei media attualmente si trovano ad affrontare una nuova minaccia nel paese: un rischio costante di violenza alimentato dalla retorica ostile dei membri del governo e dei partiti della coalizione di governo.

Il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, ha concordato con le organizzazioni partner la necessità di un’azione politica decisa e concertata da parte degli Stati membri e dell’Organizzazione, al fine di invertire la tendenza all’erosione della libertà dei media e per migliorare la protezione dei giornalisti.

Il Segretario generale ha dichiarato: “La libertà di espressione è fondamentale per la realizzazione di ogni altro diritto umano e merita la massima attenzione da parte dei nostri Stati membri. Il rapporto può fungere da base per un dialogo con gli Stati membri su come migliorare la situazione nel settore della libertà dei media”.

La Piattaforma per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti è stata istituita nel 2015 dal Consiglio d’Europa in cooperazione con diverse ONG internazionali attive nel campo della libertà di espressione e con associazioni di giornalisti con l’obiettivo di raccogliere informazioni che possano servire come base per il dialogo tra gli Stati membri su possibili azioni di tutela o provvedimenti correttivi.

I 12 partner della piattaforma sono: Federazione europea dei giornalisti, Federazione internazionale dei giornalisti, Associazione dei giornalisti europei, Article 19, Reporter senza frontiere, Comitato per la protezione dei giornalisti, Index on Censorship, International Press Institute, International News Safety Institute, Rory Peck Trust, Unione europea di radiodiffusione e PEN International.

La versione completa del rapporto, in lingua inglese, è disponibile al link sottostante.