Presentato a Roma l'Annuario italiano dei diritti umani 2014
Mercoledì 19 novembre 2014 alle ore 16:30, presso la sede della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI), si è svolta la presentazione dell'Annuario italiano dei diritti umani 2014, curato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova.
Alla presentazione hanno partecipato: Franco Frattini (presidente della SIOI), Gian Ludovico De Martino (presidente del Comitato Interministeriale dei Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri), Marco Mascia (direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’ Università di Padova), Giuliano Amato (giudice costituzionale), Umberto Leanza (vice Presidente della SIOI) e Barbara Terenzi (Coordinatrice del “Comitato per Promozione e la Protezione dei Diritti Umani”). Sono seguite comunicazioni di Antonio Papisca (Direttore dell’Annuario), Paolo De Stefani, Andrea Cofelice, Pietro de Perini e Claudia Pividori (membri del Gruppo di ricerca e redazione dell'Annuario 2014).
Dopo aver evidenziato l’importante funzione di informazione svolta di anno in anno dall’Annuario, con particolare riferimento alla infrastruttura per i diritti umani in Italia, Giuliano Amato ha condiviso alcune riflessioni sull’attuale stato di protezione dei diritti umani in Italia e nel mondo. Nel corso del suo intervento, in particolare, ha affrontato criticamente la detenzione di migranti e richiedenti asilo presso i CIE, sottolineando che l’immigrato irregolare è persona e, in quanto tale, titolare di tutti i diritti fondamentali.
Sul tema dell’immigrazione si sofferma anche il prof. Umberto Leanza, segnalando come “il controllo delle frontiere marittime dello Stato debba essere contemperato al rispetto dei diritti umani dei migranti. Vi è, per esempio, il divieto di respingimento. Esiste poi il principio della salvaguardia della vita umana in mare con l’obbligo del soccorso e del salvataggio in caso di emergenza. Triton è un’operazione che viola tali principi perchè non estendendo la capacità d’intervento oltre i confini nazionali, diviene di fatto un sistema di respingimento dell’immigrazione”.
L’Annuario italiano dei diritti umani è tra i frutti maturi dell’impegno nel campo della ricerca promosso dal Centro Diritti Umani in oltre 30 anni di attività ha sottolineato il prof. Marco Mascia. Il Direttore del Centro ha inoltre evidenziato come la redazione dell’Annuario italiano dei diritti umani costituisca un passo molto impegnativo, considerata l’estrema delicatezza della materia: con l’Annuario infatti si fotografa la posizione dell’Italia nel sistema internazionale dei diritti umani e si rendono pubbliche luci ed ombre.
La dott.ssa Barbara Terenzi ha sottolineato l’importanza che riveste l’Annuario italiano dei diritti umani, considerato non solo come un manuale di lavoro, ma anche strumento attento alla società civile. Inoltre, ha richiamato gli esiti del secondo ciclo dell’Esame periodico universale (UPR): l'Italia ha ricevuto 23 raccomandazioni affinchè si doti di un’istituzione nazionale indipendente per i diritti umani. Infine, fa presente che i disegni di legge su questo tema sono stati costruiti senza il contributo della società civile.
Il prof. Antonio Papisca, Direttore dell’Annuario, ha parlato di un servizio di verità e trasparenza al nostro paese nella certezza che soprattutto attraverso l’informazione e l’educazione esso si qualificherà sempre più per scrupolosità e puntualità nell’adempiere agli obblighi internazionalmente assunti nel campo dei diritti umani.
Tra il folto pubblico presente all’evento, rappresentanti delle Ambasciate di Federazione Russa, Cina, Georgia, Macedonia, Montenegro, Polonia, Messico, nonchè studenti, accademici, giornalisti, parlamentari e rappresentanti delle organizzazioni di società civile.
L'evento è stato organizzato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova, dalla Cattedra UNESCO 'Diritti umani, democrazia e pace' della medesima Università, dalla SIOI, dal Comitato inter-ministeriale per i diritti umani presso il Ministero degli Affari Esteri e dalla Commissione straordinaria per la tutela e promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica.