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Civicus Monitor Report 2025: in Italia sono a rischio le libertà democratiche

Civicus Monitor 2025

Nel nuovo rapporto annuale 2025 del CIVICUS Monitor, l’Italia è stata ufficialmente declassata a Paese con “spazio civico ostruito”. Una valutazione che conferma il deterioramento strutturale delle libertà democratiche e colloca il nostro Paese tra quelli in cui lo spazio civico è sottoposto a restrizioni significative, allo stesso livello dell’Ungheria di Orban.

Il Civicus Monitor utilizza una metodologia basata sulla raccolta e l’analisi di dati provenienti da fonti multiple, incluse organizzazioni della società civile, osservatori sui diritti umani, piattaforme di monitoraggio indipendenti e analisi giuridiche, valutando il rispetto delle libertà di espressione, manifestazione e associazione. 

Il rating “ostruito” indica che tali libertà sono soggette a violazioni ricorrenti, intimidazioni, limitazioni arbitrarie e uso distorto degli strumenti normativi. Le argomentazioni alla base del declassamento italiano riguardano in particolare l’approvazione del decreto sicurezza e l’utilizzo di spyware contro giornalisti e attivisti.

Mentre cresce l’impegno della società civile per la tutela dei diritti fondamentali, le autorità politiche italiane chiudono ogni spazio di dialogo democratico, mostrando disinteresse per il confronto e una crescente propensione a silenziare voci critiche. 

In Italia, il deterioramento dello spazio civico è stato accelerato dall’approvazione del Decreto Sicurezza, che introduce pene più severe e strumenti repressivi nei confronti del dissenso pacifico e in generale sull’esercizio della libertà di riunione e associazione pacifiche, in violazione dei principi di legalità, uguaglianza e non discriminazione. A questo si aggiunge l’impiego dello spyware Graphite, prodotto da Paragon Solutions, utilizzato per attività di sorveglianza illegale nei confronti di giornalisti e attivisti, dimostrando una crescente compromissione del diritto alla critica e alla libera informazione.

Tutto questo si inserisce in un quadro generale di criminalizzazione della protesta che ha colpito principalmente l’attivismo climatico e ambientale, le ong impegnate nel soccorso in mare delle persone migranti e attivisti dei movimenti in difesa del popolo palestinese.

Non è un fenomeno isolato: anche Francia e Germania hanno subito un declassamento, segnalando un generale arretramento dello spazio civico in Europa. Il crescente clima di guerra e la progressiva militarizzazione delle politiche pubbliche stanno erodendo gli spazi democratici, allontanando sempre più i cittadini dai processi decisionali. In questo scenario, la sicurezza diventa spesso un pretesto per ridurre libertà e diritti fondamentali, alimentando un'atmosfera repressiva.

Il 19 dicembre alle 11.30 verranno presentati in conferenza stampa alla Camera dei Deputati i risultati del monitoraggio e le iniziative a tutela dello spazio civico adottate dalla Rete in Difesa Di e dalle organizzazioni della società civile.

In un contesto in cui sono messi in discussione la libertà di stampa e l'autonomia della magistratura, con i giornalisti che subiscono azioni temerarie e processi per il loro lavoro, la difesa dello spazio civico diventa condizione essenziale per garantire pluralismo, giustizia sociale e tutela dei diritti umani.

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spazio civico libertà d'espressione Italia Libertà di stampa