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Educazione e statualità sostenibile

Luciano Corradini (1992)

Issued in:

Pace, diritti dell'uomo, diritti dei popoli (3/1992)

Publication Typology

: Article / Essay

Pages

: 111-116

Language

: IT

Content

Mi ha colpito l'intervista televisiva ad un ragazzo carcerato. Alla domanda: che cos'è per te lo stato? ha risposto: "niente". 

Neppure una realtà ostile, un nemico da battere. È la delegittimazione totale, affettiva prima che morale.

All'opposto ci sono ancora giovani e ragazze disposti a rischiare la vita come "servitori dello stato". Ciò significa che non è semplice né pacifica l'elaborazione del concetto e del sentimento dello stato.

Sul piano teorico si registrano posizioni opposte e diverse, che vanno dall'anarchismo al totalitarismo. Sul piano psicologico si va da facili identificazioni (lo stato siamo noi) a facili rifiuti (lo stato è nemico della vita).

La questione è densa e problematica.

Nel mito della fondazione di Roma c'è un delitto: Romolo uccide Remo, che ha irriso la serietà del simbolo dello stato, un simbolo che voleva segnare la distanza
fra la barbarie e la civiltà. Per contestare le leggi ingiuste, Socrate non ha predicato l'anarchia, ma ha fatto l'apologia delle leggi, ossia dello stato, accettando la morte per confermare insieme la fiducia e la critica nei riguardi delle istituzioni [...]

Last update

09/11/2010