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6/8/2024

Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP): il Global Foresight Report rivela i cambiamenti globali

“Policrisi” è il termine utilizzato in apertura dell’ultimo report prodotto dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), in collaborazione con International Science Council, per dipingere lo scenario odierno caratterizzato da una triplice crisi planetaria in cui l’intreccio tra il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’aumento dell’inquinamento e dei rifiuti si somma a conflitti economici e politici già esistenti generando un impatto senza precedenti e degradando significativamente le prospettive dell'umanità.

Il rapporto individua e analizza poi nello specifico otto cambiamenti globali critici che stanno accelerando questa disastrosa tendenza. Problematiche già note, come la scarsità, e la conseguente competizione, per le risorse o la persistenza e l’aumento delle disuguaglianze, sono inserite in nuovi contesti, caratterizzati dall’avanzamento tecnologico e dall’utilizzo crescente dell’intelligenza artificiale.

Ciascuno dei fenomeni è corredato da alcuni segnali di cambiamento, per un totale di diciotto, che, in quanto non necessariamente positivi o negativi, offrono uno sguardo precoce sui potenziali sconvolgimenti che il mondo deve tenere d'occhio.

Prevenzione è infatti la parola chiave della seconda parte del documento, in cui l’adozione di migliori strumenti di previsione viene ritenuta la modalità migliore per anticipare le perturbazioni future. Come dichiarato da Peter Gluckman, presidente dell'ISC: “la previsione fornisce una serie di strumenti utili per uscire dall'ottica del breve termine e aiutare a identificare le opportunità e i rischi futuri, a condizione che sia fatta in modo veramente pluralistico”. Quanto al superamento delle strategie a breve termine, la relazione offre un chiaro promemoria dell'interconnessione e della fragilità dei nostri sistemi nel 21° secolo, incarnati ad esempio dalla promozione di un sistema di produzione basato su combustibili fossili nonostante l’evidente crisi climatica, e avverte che dare la priorità ai guadagni a breve termine, rispetto all'azione preventiva e alla preparazione, mette a rischio la prosperità a lungo termine e la salute del pianeta.

In merito all’implementazione di un reale approccio pluralistico, il documento promuove una forma di resilienza basata da un lato su un nuovo “contratto sociale”, che accetti una partecipazione diversificata, comprese le popolazioni indigene e lasci ampio spazio ai giovani e, dall’altro lato, su una governance agile e adattabile, che ponga l'accento sulla responsabilizzazione delle comunità e sulla promozione dell'innovazione nella società, utilizzando obiettivi e visioni a lungo termine come guide.

La strategia preventiva si inserisce inoltre nella corrente di crescente interesse e domanda di previsione, rafforzati anche dall'agenda di riforma delle Nazioni Unite e dal rapporto del Segretario Generale “La nostra agenda comune”, che invita tutte le agenzie dell'ONU, nonché tutti gli Stati membri dell'ONU, a impegnarsi più a fondo nelle pratiche di previsione e ad applicare le intuizioni che ne derivano per affrontare i rischi sistemici globali.

I risultati del rapporto saranno infine integrati nella pianificazione strategica dell'UNEP, influenzando potenzialmente la strategia di medio termine del Programma (Medium-Term Strategy (MTS)), presentando l'opportunità di prendere in considerazione l'espansione di programmi in aree come l'intelligenza artificiale, le nuove tecnologie e la robotica in agricoltura, stimolando discussioni sul livello di impegno in questi temi. Ciò servirà all'UNEP per adottare una posizione proattiva e modernizzare gli strumenti per ottenere efficienza e risparmio.

Inoltre, il rapporto servirà come contributo dell’Agenzia al Summit del futuro del prossimo settembre. Sebbene non sia prevista una sua influenza sostanziale, servirà a fornire input alle discussioni e agli eventi preparatori, soprattutto in relazione alle dimensioni ambientali.