Consiglio d'Europa

Consiglio d'Europa: riunione dei ministri della Giustizia per discutere soluzioni condivise nel quadro dei diritti umani sulle sfide migratorie

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Le questioni relative alla migrazione, compreso il rapporto tra la tutela dei diritti umani e le misure nazionali di controllo della migrazione, sono diventate oggetto di un intenso dibattito politico in Europa e altrove. In tale contesto, l'Italia, insieme ad altri otto Stati membri del Consiglio d'Europa, ha espresso la propria preoccupazione in una lettera aperta, datata 22 maggio 2025, in merito alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di migrazione. Essi hanno sostenuto che alcune di queste sentenze minano la sovranità nazionale e non tengono adeguatamente conto dei rischi per la sicurezza.

A seguito della sopra citata lettera aperta, il Consiglio d'Europa ha convocato a Strasburgo, il 10 dicembre 2025, una conferenza ministeriale informale. L'esito di tale riunione è stata la decisione di preparare un progetto di dichiarazione politica che ribadisce l'obbligo di garantire l'effettivo godimento dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione a tutti coloro che si trovano sotto la giurisdizione degli Stati membri, nel contesto della migrazione. Inoltre, i ministri della Giustizia dei 46 Stati membri del Consiglio hanno sostenuto l'elaborazione di una nuova raccomandazione volta a scoraggiare e combattere il traffico di migranti, nel pieno rispetto dei loro diritti umani.

Questa iniziativa del Consiglio d'Europa porta la questione delle convenzioni internazionali e della loro capacità di rispondere alle sfide della migrazione irregolare all'interno del dialogo politico tra gli Stati membri, preservando così l'indipendenza della Corte europea da pressioni indebite. La Corte continuerà a essere l'unica custode della Convenzione.

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