Consiglio d'Europa: il Segretario generale risponde all'Italia e ad altri otto paesi che criticano le sentenze della Corte europea dei diritti umani in materia di migrazione
Il 24 maggio Alain Berset, Segretario Generale del Consiglio d'Europa, ha risposto a una lettera aperta firmata pochi giorni prima dal Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e da altri otto capi di governo, che criticavano le sentenze della Corte europea che hanno bloccato l'espulsione e la sorveglianza di stranieri giudicati pericolosi. Questi governi hanno chiesto che questioni di sicurezza abbiano la precedenza su considerazioni relative ai diritti umani quando si tratta di gestire la migrazione e hanno chiesto un "dibattito nuovo e aperto" su come i giudici della Corte interpretano la Convenzione europea dei diritti umani.
Nella sua risposta, il Segretario Generale ha ricordato che i nove Paesi sono "vincolati da una Convenzione che hanno liberamente firmato e ratificato”. “Essa esiste per proteggere i diritti e i valori che si sono impegnati a difendere" ha poi continuato. Secondo Berset "sostenere l'indipendenza e l'imparzialità della Corte è il nostro fondamento". Egli concorda sul fatto che "le democrazie devono sempre rimanere aperte alla riflessione" e "il dibattito è salutare” ma altra cosa “é politicizzare la Corte". Il Segretario Generale ha quindi concluso affermando che "di fronte alle complesse sfide di oggi, il nostro compito non è quello di indebolire la Convenzione, ma di mantenerla forte e pertinente".