Il Consiglio d'Europa
Istituito il 5 maggio del 1949, Il Consiglio d'Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani del continente . L’Italia partecipa ai lavori del CoE attraverso la Rappresentanza Permanente d'Italia presso il Consiglio d'Europa con sede a Strasburgo a capo di un ambasciatore. l’Italia, come la Francia, la Germania ed il Regno Unito ha il rango di “grande contributore” finanziando il 12,5 % del bilancio ordinario annuale del CoE per un totale che supera i 30 milioni di Euro. Dal 2011 l’Italia ospita nella città di Venezia un ufficio esterno del CoE. Le attività di questo Ufficio, si concentrano sull’integrazione delle minoranze, l’uguaglianza di genere, la partecipazione dei cittadini nei processi democratici, il ruolo delle donne nel contesto euro-mediterraneo, l’integrazione dei rom, il dialogo interculturale e il diritto alla partecipazione culturale. L’Ufficio partecipa a numerosi progetti con le istituzioni accademiche locali. Ospita corsi di formazione sui diritti umani e la democrazia, con speciale riferimento ai Paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Nelle pagine che seguono sono illustrate, con alcuni riferimenti all’Italia, le attività dell’Assemblea parlamentare e del Commitato dei Ministri ; di sette organismi istituiti in virtù di un trattato: Corte europea dei diritti dell'uomo ; Comitato europeo per la prevenzione della tortura - CPT ; Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS), Comitato consultivo della Convenzione-quadro per la protezione delle Minoranze nazionali , Gruppo di esperti sulla lotta contro la Tratta degli esseri umani - GRETA, Gruppo di esperti sull’azione contro Violenza nei confronti delle donne e violenza domestica - GREVIO, Comitato di Lanzarote sulla protezione dei bambini dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale; di quattro organi creati dal Comitato dei Ministri: Commissario per i diritti umani , Commissione europea contro il Razzismo e intolleranza - ECRI, Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto - Commissione di Venezia e il Gruppo di Stati contro la corruzione - GRECO.
Questi organismi, coerentemente con il loro mandato, hanno modo di considerare regolarmente aspetti relativi alla situazione dei diritti umani in Italia. I principali temi affrontati, dai quali sono emerse rilevanti osservazioni e raccomandazioni, sono la situazione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo, con particolare riferimento a questioni relative ai ricollocamenti (Assemblea parlamentare) e alla detenzione (Comitato dei Ministri); alla durata dei procedimenti giudiziari (Comitato dei Ministri); alla situazione di rom e sinti (Comitato europeo dei diritti sociali); al diritto alla salute, anche in connessione alla disponibilità dei servizi per l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (Comitato europeo dei diritti sociali); alla situazione dei giornalisti (Commissario per i diritti umani); e alla corruzione nei confronti di parlamentari e magistrati (GRECO). Da una prospettiva che tiene conto dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, tali questioni riguardano primariamente l’Obiettivo 3 (assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età), l’Obiettivo 5 (raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze), in particolare il traguardo 5.6 (garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo), l’Obiettivo 10 (ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni), in particolare i traguardi 10.2 (potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro) e 10.7 (rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite) e l’Obiettivo 16 (pace, giustizia e istituzioni forti), con particolare riferimento al traguardo 16.5 (ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme).