La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI)
La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), istituita nel 1993, è un organo di monitoraggio del Consiglio d’Europa specializzato nel contrasto a ogni forma di razzismo, xenofobia, antisemitismo e intolleranza, in un’ottica di protezione dei diritti umani. I membri dell’ECRI restano in carica per cinque anni. Essi sono designati per la loro autorità morale e la loro riconosciuta esperienza nel campo della lotta contro il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza e agiscono a titolo individuale e in maniera indipendente. All’interno della Commissione siede un membro indipendente per ciascun Paese del CoE e, in caso di espressa richiesta da parte di un Governo, un membro supplente.
Il mandato dell’ECRI riguarda tutte le misure idonee a combattere la violenza, la discriminazione e il pregiudizio nei confronti di persone (o gruppi di persone) sulla base di presupposti razziali, linguistici, religiosi, nazionali o etnici. La Commissione effettua un’analisi approfondita della situazione relativa al razzismo e all’intolleranza in ciascuno degli Stati membri del CoE e formula suggerimenti e proposte elaborando dei rapporti. La stesura del rapporto avviene sulla base dell’analisi di fonti documentarie, visite negli Stati membri e un dialogo riservato con le autorità nazionali e le organizzazioni della società civile. L’ECRI indirizza inoltre raccomandazioni di politica generale a tutti gli Stati membri e promuove la cooperazione con tutti gli attori interessati, in particolare ONG, mass media e associazioni giovanili.