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La Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa sollecita il Presidente della Polonia a porre il veto agli emendamenti alla legge sulle professioni mediche

La Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, esorta il Presidente della Polonia a porre il veto sugli emendamenti adottati dal Sejm, la Camera bassa del parlamento polacco, e chiede allo stesso di rivedere il testo per allinearlo agli standard dei diritti umani del Consiglio d'Europa e agli obblighi della Polonia.

Il 16 luglio il Sejm ha adottato degli emendamenti alla legge sulle professioni mediche polacche che esonerano gli operatori sanitari, in caso di rifiuto di un servizio medico, per motivi di coscienza, dall'obbligo di indirizzare i pazienti verso un esperto diverso e disponibile.

La ripetuta rimozione da parte del Sejm di questa disposizione chiave, che era stata proposta dal governo polacco e aveva ricevuto il sostegno del Senato, va contro la raccomandazione della Commissaria di affrontare con urgenza le carenze del quadro giuridico e istituzionale polacco dei rifiuti di assistenza abortiva basati sulla coscienza, che continuano ad ostacolare seriamente il godimento pratico da parte delle donne e delle ragazze in Polonia della loro salute sessuale e riproduttiva e dei loro diritti. Ciò, aggiunge Dunja Mijatović, è anche in contrasto con la recente decisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa che, nel quadro della supervisione dell'esecuzione di una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo contro la Polonia, ha fortemente incoraggiato l'adozione di tale disposizione senza ulteriori indugi.

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