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1/9/2021

Nazioni Unite: appello al Brasile per tutelare i diritti del popolo indigeno

L'appello di Francisco Cali Tzay, Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei popoli indigeni, si rivolge alla Corte Suprema brasiliana affinché tuteli il diritto alla terra dei popoli indigeni e respinga le argomentazioni giuridiche promosse da alcune aziende nell'intento di sfruttare le risorse naturali delle terre indigene. Ha affermato che se la Corte Suprema privilegia le aziende nella sua sentenza sulla demarcazione della terra, andrebbe di conseguenza a legittimare la violenza contro le popolazioni indigene, e ad accendere degli scontri sul futuro della foresta amazzonica e di altre aree.

Secondo il Relatore Speciale, la decisione della Corte determinerà non solo il futuro di tematiche come questa in Brasile, ma inoltre indicherà l'intenzione o meno del Paese di rispettare i suoi obblighi in materia di diritto internazionale dei diritti umani a favore delle comunità indigene, le quali non hanno la possibilità di prendere parte alle azioni legali che riguardano il loro diritto alla terra. Afferma pertanto l'importanza che la Corte Suprema rispetti gli standard legali istituiti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni e dalla Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sui diritti dei popoli indigeni e tribali.

Anche le organizzazioni non governative hanno espresso le loro preoccupazione sui diritti delle popolazioni indigene. Human Rights Watch ha sottolineato l'importanza per i popoli indigeni di reclamare il loro diritto alla terra, appellandosi al governo brasiliano affinché rifiuti il disegno di legge che impedirebbe alle popolazioni di indigene di ottenere il riconoscimento legale delle loro terre nei casi in cui non possono dimostrare di esservi stati fisicamente presenti il 5 Ottobre 1988 - giorno in cui la Costituzione brasiliana entrò in vigore - o nel caso in cui non avessero iniziato un procedimento legale a partire da quella data; tuttavia, fa notare Human Rights Watch, la Costituzione riconosce il diritto del popolo indigeno alla terre che occupano storicamente, senza limiti di tempo. Il Congresso indugia su tale disegno di legge fin dal 2007, ma ha riacquistato forza con il Presidente Bolsonaro.