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Codice di condotta per il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e per le Organizzazioni non Governative (ONG) durante le operazioni di soccorso in caso di catastrofe (1994)

Data di adozione
31.12.1994
Organizzazione
Organizzazioni nongovernative
Annotazioni
Promosso da: Caritas Internationalis, Catholic Relief Services, Fédération Internationale des Societés de la Croix-Rouge et du Croissant Rouge, Alliance Internationale d’Aide à l’Enfance, Fédération Luthérienne Mondiale, Oxfam, Conseil Œcuménique des Eglises, ICRC (Comitato Internazionale della Croce Rossa). (Il Codice è pubblicato in: Sphere Project, The Humanitarian Charter and Minimum Standards in Disaster Response.

Definizioni

ONG: Per ONG (organizzazioni non governative) si intendono qui organismi, sia nazionali sia internazionali, che sono indipendenti di governi dei paesi in cui sono state fondate.

IHNG: L'espressione "Istituzione Umanitaria Non Governativa" è stata appositamente creata per designare, ai fini del documento, le componenti del Movimento della Croce Rossa Internazionale e della Mezza Luna Rossa - ossia il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa e le sue società nazionali associate – e le ONG come definite sopra. Questo codice si riferisce specificamente alle IHNG che forniscono soccorsi in caso di catastrofe.

OIG: Si intendono qui per OIG (Organizzazioni Inter-Governative) le organizzazioni costituite da più governi. Questo termine comprende dunque l'insieme delle istituzioni delle Nazioni Unite, così come le istituzioni regionali quali l'Organizzazione dell'Unità Africana [Unione Africana], l'Unione Europea o l'Organizzazione degli Stati Americani.

Catastrofe: Il termine "catastrofe" designa una calamità che provoca morti, gravi sofferenze umane e un pericolo acuto, oltre a disastri materiali di grande ampiezza

Codice di condotta

Principi di comportamento per il movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e per le ONG nell'esecuzione di programmi di soccorso in caso di catastrofe

1. Imperativo umanitario priorità assoluta

Il diritto di ricevere ed offrire assistenza umanitaria è un principio umanitario fondamentale di cui devono godere tutti i cittadini di tutti i paesi. In quanto membri della società internazionale, noi riconosciamo l'obbligo che ci incombe di portare un'assistenza umanitaria ovunque ne esista il bisogno.

La ragione principale dei nostri interventi in caso di catastrofe è quella di alleviare la sofferenza delle vittime meno in grado di sopportarne le conseguenze.

Nel fornire un aiuto umanitario, non compiamo un atto di parte, né politico, e che non deve, in alcun caso essere considerato come tale.

2. L'aiuto è portato senza alcuna considerazione di razza, di credenza o di nazionalità dei beneficiari e senza discriminazione di alcun genere. Le priorità in materia di assistenza sono determinate in funzione dei soli bisogni

Noi ci impegniamo, in tutti i modi possibili, di fondare l'apporto dei soccorsi su una valutazione approfondita dei bisogni dei sinistrati e delle capacità locali esistenti per provvedervi. Noi teniamo conto, in ciascuna componente dei nostri programmi, del principio della proporzionalità. Le sofferenze umane devono essere alleviate dove si manifestano. La vita è preziosa ugualmente in qualsiasi luogo. Noi apporteremo dunque i nostri soccorsi in funzione dell'ampiezza delle sofferenze che si intendo alleviare.

Siamo pienamente consapevoli, applicando questo principio, del ruolo cruciale che assumono le donne nelle comunità esposte alle catastrofi, e sorveglieremo che i programmi di aiuto non indeboliscano il loro ruolo, ma anzi lo rafforzino.

L'attuazione di tale politica, universale, imparziale, ed indipendente richiede la possibilità, per noi stessi e per i nostri partners, di avere accesso alle risorse necessarie per portare soccorsi in modo equo, così come la possibilità di accedere a tutte le vittime delle catastrofi, senza distinzione.

3. L'aiuto non sarà utilizzato al servizio di convinzioni politiche o religiose, di qualunque tipo

L'aiuto umanitario è fornito in funzione dei bisogni singoli, delle famiglie e delle comunità. Se ogni IHNG può legittimamente professare convinzioni politiche o religiose, dichiariamo che in nessun caso l'assistenza dipenderà dall'adesione dei beneficiari a queste opinioni. In nessun caso legheremo la promessa, la fornitura o distribuzione dell'assistenza all'adesione a determinate convinzioni politiche o religiose o alla loro accettazione.

4. Ci sforzeremo di non essere strumento della politica estera dei governi

Le IHNG sono istituzioni che agiscono indipendentemente dai governi. Noi dunque definiamo le nostre linee di condotta e le nostre strategie d'applicazione e ci asteniamo dall'applicare la politica di qualsivoglia governo, salvo nel caso in cui coincida con la nostra stessa politica, formulata in tutta indipendenza.

Né consapevolmente, né per negligenza permetteremo che le nostre istituzioni o il personale che impieghiamo, sia utilizzato per raccogliere, per i governi o altre istanze, informazioni delicate di portata politica, militare o economica, che potrebbero essere utilizzate ad altri fini, che quelli strettamente umanitari; allo stesso modo, non serviremo da strumento per la politica straniera dei governi donatori.

Noi utilizzeremo l'assistenza che ci sarà stata affidata per rispondere ai bisogni; quest'assistenza non sarà guidata dalla necessità dei donatori di sbarazzarsi delle loro eccedenze, né degli interessi politici di uno o dell'altro donatore.

Noi apprezziamo e incoraggiamo i doni volontari in beni e servizi offerti da singoli che vogliono appoggiare le nostre attività, e riconosciamo l'indipendenza di una azione fondata su questa motivazione. Al fine di salvaguardare la nostra indipendenza, noi tenteremo di non dipendere da una sola fonte di finanziamento.

5. Rispetteremo le culture e i costumi

Noi faremo di tutto per rispettare la cultura, e i costumi delle comunità e dei paesi nei quali conduciamo le nostre attività.

6. Cercheremo di fondare i nostri interventi sulle capacità locali

Anche sotto il colpo di una catastrofe, tutte le popolazioni e le comunità celano delle capacità, anche quando appaiano vulnerabili. Noi ci impegniamo a rafforzare tali capacità ogni volta che sarà possibile, reclutando personale locale, acquistando i materiali disponibili sul posto e trattando con le imprese locali. Collaboreremo in tutti i modi possibili con le IHNG locali per unire i nostri sforzi in materia di pianificazione e di messa in opera delle operazioni e coopereremo. se necessario, con i poteri locali.

Il buon coordinamento dei nostri interventi in caso di catastrofe sarà per noi obiettivo prioritario.

Per essere efficace, questo coordinamento deve essere assicurato in loco dalle persone più direttamente impegnate nelle operazioni di soccorso; conviene associarsi a rappresentanti dei competenti organi delle Nazioni Unite.

7. Ci impegneremo a trovare i mezzi per associare i beneficiari dei programmi alla gestione dei soccorsi

L'assistenza in caso di catastrofe non deve mai essere imposta ai beneficiari. Per garantire l'efficacia dei soccorsi e una ricostruzione durevole, i beneficiari potenziali devono essere associati alla progettazione e all'esecuzione dei programmi di assistenza. Noi cercheremo di assicurare la piena partecipazione della comunità ai nostri programmi di soccorso e ricostruzione.

8. I soccorso devono allo stesso tempo mirare a limitare le vulnerabilità future e soddisfare i bisogni essenziali

Tutte le operazioni di soccorso esercitano un effetto positivo o negativo sulle prospettive di sviluppo a lungo termine.

Noi cercheremo dunque di mettere in atto programmi di soccorso che limitino la vulnerabilità dei beneficiari rispetto alle catastrofi future e che li aiutino a prevedere i loro bisogni. Accorderemo una attenzione particolare alle preoccupazioni relative all'ambiente nella progettazione e la gestione dei programmi di soccorso. Inoltre, faremo di tutto per ridurre al minimo gli effetti negativi dell'assistenza umanitaria cercando di prevenire la dipendenza duratura dei beneficiari rispetto all'aiuto esterno.

9. Ci consideriamo responsabili, tanto verso i beneficiari potenziali delle nostre attività che verso i nostri donatori

Spesso svolgiamo una funzione di intermediari tra coloro che desiderano offrire un'assistenza e le vittime di catastrofi che hanno bisogno di aiuto. Di conseguenza ci sentiamo investiti di responsabilità verso entrambi questi due gruppi.

Tutti i nostri rapporti con i donatori e i beneficiari saranno improntati sulla massima trasparenza.

Riconosciamo pienamente la necessità di rendere conto delle nostre attività tanto sul piano finanziario che quello dell'efficacia.

Riconosciamo l'obbligo di controllare strettamente le distribuzioni dei soccorsi e di valutarne regolarmente gli effetti.

Cercheremo inoltre di rendere conto, apertamente, dell'impatto delle nostre attività, e dei fattori che limitano o che favoriscono questo impatto.

I nostri programmi si baseranno su criteri molto severi di professionalità e di saper-fare, al fine di ridurre lo spreco di risorse preziose.

10. Nelle nostre attività di informazione, di promozione e di pubblicità, presenteremo le vittime di catastrofi come esseri umani degni di rispetto, e non come oggetti di commiserazione

Le vittime di una catastrofe meritano sempre rispetto e devono essere considerate nelle nostre attività come partners da trattare su un piano di parità. Nelle nostre campagne di informazione pubblica, daremo una immagine oggettiva della catastrofe mettendo in luce non solo la vulnerabilità e i timori delle vittime, ma anche le loro capacità e le loro aspirazioni.

Nella piena collaborazione con i media al fine di sensibilizzare il pubblico nel modo migliore, non permetteremo che esigenze esterne o interne di pubblicità prendano il sopravvento sull'obiettivo di sviluppare al massimo i soccorsi.

Eviteremo ogni competizione con altre organizzazioni di soccorso per guadagnarci l'attenzione dei media, dal momento che questa pubblicità rischierebbe di portare danno ai servizi forniti ai beneficiari, alla sicurezza del nostro personale o a quella dei beneficiari.

Il quadro di lavoro

Avendo preso l'impegno unilaterale di sforzarci di rispettare il codice appena enunciato, presentiamo di seguito a titolo indicativo qualche principio direttivo, che descrive il quadro che ci auguriamo possa venir creato dai governi donatori, i governi ospiti e le organizzazioni intergovernative – in primo luogo quelle del sistema delle Nazioni Unite – al fine di facilitare una partecipazione efficace delle IHNG agli interventi in caso di catastrofi.

Questi principi direttivi sono indicati a titolo orientativo. Non sono giuridicamente vincolanti e non ci aspettiamo che governi o OIG manifestino la loro accettazione di questi principi firmando un documento, anche se potrebbe trattarsi di un obiettivo per l'avvenire. Sono presentati in uno spirito di apertura e cooperazione, per comunicare ai nostri partners la nostra visione ideale della relazione che ci auguriamo di poter stabilire con loro.

Annesso I. Raccomandazioni ai governi dei paesi sinistrati

1.I governi dovrebbero riconoscere e rispettare l'azione indipendente, umanitaria e imparziale delle IHNG.

Le IHNG sono organismi indipendenti e apolitici. I governi ospiti dovrebbero rispettare questa indipendenza e questa imparzialità.

2. I governi ospiti dovrebbero facilitare l'accesso rapido delle IHNG alle vittime delle catastrofi.

Per agire nel pieno rispetto dei loro principi umanitari, le IHNG devono beneficiare di un accesso immediato e imparziale alle vittime delle catastrofi, al fine di portare l'assistenza umanitaria. È compito del governo, nell'esercizio della sua responsabilità negli affari di Stato, non creare ostacoli a questa assistenza e accettare l'azione imparziale e apolitica delle IHNG.

I governi dovrebbero facilitare l'ingresso rapido sui loro territori del personale incaricato dei suoi soccorsi, in particolare togliendo l'obbligo di visto di transito, in entrata e in uscita, o facendo in modo che i visti siano accordati rapidamente.

I governi dovrebbero accordare agli aerei che trasportano personale e soccorsi internazionali, l'autorizzazione a sorvolare il loro territorio e di atterrarvi durante tutta la durata della fase d'urgenza.

3. In caso di catastrofe, i governi dovrebbero facilitare l'immediato avvio dei soccorsi e la trasmissione rapida delle informazioni.

I soccorsi e il materiale d'urgenza non sono introdotti in un paese che per alleviare sofferenze umane e non a scopo commerciale o di lucro. I materiali di questo tipo dovrebbero in linea di principio poter circolare liberamente e senza restrizioni, senza che sia necessario produrre certificati d'origine consolare o fatture, licenze d'importazione o di esportazione e senza sottomettersi ad altra restrizione o a tasse d'importazione, diritti di atterraggio o tasse portuali.

I governi dei paesi ospiti dovrebbero facilitare l'importazione temporanea dei materiali di soccorso necessari, compresi veicoli, aerei leggeri e strumenti di telecomunicazione, togliendo provvisoriamente le restrizioni in materia di licenza o di registrazione. Allo stesso modo, i governi non dovrebbero ostacolare la riesportazione di questo materiale, al termine di una operazione di soccorso.

Al fine di facilitare le comunicazioni in caso di catastrofe, i governi dei paesi ospiti dovrebbero assegnare alcune frequenze radio utilizzabili dalle organizzazioni di soccorso sul territorio nazionale e per le comunicazioni internazionali, e far conoscere queste frequenze all'insieme delle organizzazioni senza aspettare che sopravvenga una catastrofe. Dovrebbero autorizzare il personale incaricato dei soccorsi ad utilizzare tutti i mezzi di comunicazione richiesti per le operazioni.

4. I governi dovrebbero cercare di fornire un servizio coordinato di informazioni in caso di catastrofe.

È sul governo del paese ospite che incombe in ultima istanza la responsabilità della pianificazione e del coordinamento generale delle operazioni di soccorso. Questi compiti saranno facilitati se le IHNG saranno informate sui bisogni di soccorso, sulle procedure avviate dai governi in materia di pianificazione e di attuazione dei programmi di soccorso e sugli eventuali rischi che potrebbero minacciare la loro sicurezza. I governi sono insistentemente pregati di fornire questo tipo di informazione alle IHNG.

Per facilitare l'efficacia del coordinamento e delle attività di soccorso, i governi dei paesi ospiti sono invitati a designare, senza aspettare che una catastrofe colpisca, un'istanza unica incaricata di assicurare il legame tra le IHNG che giungono per portare il loro aiuto e le autorità nazionali.

5. Soccorsi in caso di conflitti armati

In caso di conflitto armato, le operazioni di soccorso sono regolate dalle disposizioni applicabili del diritto internazionale umanitario.

Annesso II: Raccomandazioni ai governi donatori

1. I governi dovrebbero riconoscere e rispettare l'azione indipendente, umanitaria e imparziale delle IHNG.

Le IHNG sono degli organismi indipendenti e apolitici, la cui indipendenza e imparzialità dovrebbe essere riconosciuta dai governi donatori. Questi governi dovrebbero astenersi dall'utilizzare le IHNG per raggiungere un obiettivo politico o ideologico, di qualsiasi tipo.

2. I governi donatori dovrebbero, quando forniscono fondi, garantire l'indipendenza delle operazioni.

Le IHNG accettano l'assistenza finanziaria e materiale dei governi donatori nello stesso spirito di umanità ed indipendenza che regge la distribuzione dei soccorsi alle vittime delle catastrofi. L'attuazione delle operazioni di soccorso dipende, in ultima istanza, dalla responsabilità della IHNG e sarà effettuata secondo i propri principi.

3. I governi donanti dovrebbero utilizzare i loro poteri per aiutare le IHNG ad ottenere l'accesso alle vittime delle catastrofi.

I governi donatori dovrebbero riconoscere che si assumono una parte della responsabilità rispetto alla sicurezza del personale delle IHNG e della sua libertà di accesso nei luoghi di catastrofi. Dovrebbero essere disposti, in caso di necessità, ad intervenire a questo scopo, sul piano diplomatico, presso i governi dei paesi sinistrati.

Annesso III: raccomandazioni alle organizzazioni internazionali

1. Le OIG dovrebbero riconoscere le IHNG, locali e straniere, come partners preziosi.

Le IHNG sono disposte a cooperare con le Nazioni Unite e con altre istituzioni intergovernative per fare in modo che gli interventi in caso di catastrofe siano più efficaci possibili, in uno spirito di cooperazione rispettosa dell'integrità e dell'indipendenza di tutti i partners. Le istituzioni intergovernative devono da parte loro rispettare l'indipendenza e l'imparzialità delle IHNG. Queste ultime dovrebbero essere consultate dalle istituzioni delle Nazioni Unite circa la preparazione dei piani di soccorso.

2. Le OIG dovrebbero aiutare i governi dei paesi sinistrati a stabilire un quadro generale per il coordinamento dei soccorsi internazionali e locali in caso di catastrofe.

Le IHNG generalmente non sono abilitate a stabilire il quadro generale di coordinamento di fronte alle catastrofi che esigono interventi internazionali. Questa responsabilità incombe sul governo del paese ospite e delle autorità competenti all'interno delle Nazioni Unite, che sono insistentemente pregate di fornire questo servizio in modo opportuno ed efficace, nell'interesse dello Stato sinistrato e dell'insieme degli attori nazionali ed internazionali che intervengono in seguito ad una catastrofe.

In ogni caso, le IHNG dovrebbero fare tutto ciò che è in loro potere per assumere un coordinamento efficace dei propri servizi.

In caso di conflitto armato, le operazioni di soccorso sono regolate dalle disposizioni applicabili del diritto internazionale umanitario.

3. Le OIG dovrebbero estendere alle IHNG la protezione assicurata alle istituzioni delle Nazioni Unite.

Quando le organizzazioni intergovernative beneficiano di misure di protezione per la loro sicurezza, queste misure dovrebbero essere estese alle IHNG con cui collaborano sul terreno, quando queste ultime ne facciano domanda.

4. Le OIG dovrebbero accordare alle IHNG le stesse possibilità di accesso alle informazioni pertinenti di quelle di cui godono le istituzioni delle Nazioni Unite.

Le OIG sono pressantemente pregate di condividere con le IHNG associate alle loro operazioni tutte le informazioni che permettano un intervento efficace in caso di catastrofe.

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exploitation NGOs / associations assistance peacebuilding