I Plenipotenziari che hanno firmato il Trattato di Parigi del 30 Marzo 1856, riuniti in Conferenza,
Considerando:
che il diritto marittimo in tempo di guerra è stato per lungo tempo l'oggetto di deplorevoli contestazioni,
che l'incertezza del diritto e dei doveri in questo riguardo dà luogo tra le parti neutrali e le belligeranti a divergenze d'opinione che possono condurre a serie difficoltà ed anche a conflitti,
che è quindi opportuno stabilire massime uniformi intorno ad un oggetto così importante,
che i Plenipotenziari riuniti al Congresso di Parigi non saprebbero meglio corrispondere alle intenzioni di cui sono animati i loro Governi se non cercando d'introdurre nelle relazioni internazionali principi stabili a questo riguardo,
debitamente autorizzati, i suddetti Plenipotenziari hanno raggiunto una concordanza di vedute intorno ai mezzi per ottenere questo scopo, ed essendosi perciò intesi,
hanno concluso la seguente solenne dichiarazione:
1. La corsa è e rimane abolita.
2. La bandiera neutrale protegge la mercanzia nemica, eccettuato il contrabbando di guerra.
3. La mercanzia neutrale, eccettuato il contrabbando di guerra, non può sotto bandiera nemica essere dichiarata in sequestro.
4. I blocchi per essere obbligatori devono essere effettivi, cioè mantenuti da una forza sufficiente per impedire realmente l'accesso al litorale nemico.
I Governi dei sottoscritti Plenipotenziari s'impegnano a comunicare la presente dichiarazione agli Stati che non furono chiamati a partecipare al Congresso di Parigi, invitandoli ad accedervi.
Convinti che i principi qui proclamati non possano che essere accolti con gratitudine dal mondo intero, i sottoscritti Plenipotenziari sono che gli sforzi dei loro Governi per generalizzarne l'adozione saranno coronati di pieno successo.
La presente dichiarazione è e sarà obbligatoria soltanto fra le Potenze che vi hanno o che vi avranno aderito.