Una lezione per l'Occidente: la legittimità dei diritti umani per i protagonisti della primavera araba
Contro tutte le previsioni e nonostante i decenni di tacita e/o esplicita tolleranza dei governi occidentali nei confronti delle autocrazie della regione, i protagonisti della primavera araba, generata dal gesto sacrificale di un singolo individuo, hanno fatto nascere dal basso un movimento globale, centrato sulle idee di giustizia e dignità, che ha il potenziale di rafforzare la protezione dei diritti umani e la governance democratica nella regione e in altre parti del mondo. I movimenti popolari si sono propagati a livello globale e hanno ispirato altri movimenti, dagli indignados spagnoli al movimento «Occupy Wall Street», e hanno dato al pubblico occidentale una lezione sulla legittimità della lotta per i diritti umani e della ribellione contro la tirannia, opponendosi sia alla concezione secondo cui i diritti umani sono valori esclusivi della «civiltà occidentale» e delle sue élite nazionali e internazionali, sia alle immagini intrise di pregiudizi con cui viene raffigurato il «mondo islamico».
In questo testo, si analizzano i rischi che si possono correre durante i processi di transizione, in particolare quelli di Tunisia ed Egitto (il futuro di Siria, Bahrein, Libia e Yemen è meno chiaro), come, ad esempio, la regressione del processo stesso a causa della persistenza delle strutture del vecchio regime, l'avanzamento politico del fondamentalismo islamico e l'inasprimento del conflitto legato alle complesse relazioni internazionali e al conflitto israelo-palestinese. La tesi sostenuta è che tutte le rivolte hanno mostrato al mondo che la domanda di una forza politica stabile e di una legittimità basata sui diritti umani sia una domanda dal basso e si opponga alla concezione strategica pervasiva dell'Occidente dei diritti umani come bene economico relativo; tale concezione interpretata dagli «esperti», élite nazionali o internazionali, è disponibile quando interessi eccezionali come il controllo dei mercati del petrolio lo richiedono. Inoltre, la primavera araba ha promosso relazioni globali tra chi condivide l'indignazione per l'ingiustizia. Il modo in cui differenti concezioni della giustizia e interessi strategici interagiranno definirà la pace e la sicurezza della regione in futuro.