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Arnoldo Farina e l’Università di Padova per i diritti dei bambini

AA.VV. (2010)
Pubblication type
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Publisher
Centro diritti umani - Università di Padova
City
Padova
Pages
48
Language
IT


Nel grato ricordo di Arnoldo Farina (1924/1998), Presidente fondatore di UNICEF Italia, e della sua fertile collaborazione con il Centro diritti umani dell’Università di Padova

Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava il testo della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dando ulteriore impulso all’applicazione della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 la fonte delle fonti del ‘nuovo Diritto internazionale che ha posto a suo fondamento il principio secondo cui “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia, e dei loro diritti, eguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. I bambini sono i figli della famiglia umana e, in virtù della Convenzione del 1989, sono riconosciuti titolari originari di diritti per così dire rafforzati rispetto a quelli dei membri adulti della famiglia umana. Il riconoscimento giuridico internazionale dei diritti del fanciullo rende ancora più visibili le responsabilità e i doveri, innanzitutto educativi, degli adulti.

I bambini possono essere a giusto titolo annoverati tra i pionieri del riconoscimento giuridico internazionale dei diritti fondamentali della persona. Si ricorda che la Carta delle Nazioni Unite (1945) e la Dichiarazione Universale (1948) sono state infatti precedute dalla Dichiarazione sui diritti del fanciullo, approvata il 26 settembre del 1924 dalla Società delle Nazioni.

L’attenzione che la Dichiarazione Universale dedica all’infanzia diventa più esplicita e articolata nella (nuova) Dichiarazione dei diritti del fanciullo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959. Venti anni dopo, per iniziativa di un gruppo di organizzazioni non governative con l’appoggio del Rappresentante della Polonia, la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite istituisce un Gruppo di lavoro col compito di elaborare il testo di un più puntuale strumento giuridico in materia. L’obiettivo è non soltanto di articolare ulteriormente l’elenco dei diritti fondamentali del bambino, ma anche e soprattutto di trasformare la portata ‘raccomandatoria’ della Dichiarazione del 1959 nella norma giuridicamente  vincolante che è propria dei trattati internazionali.

Il lavoro del Gruppo, che opera a Ginevra presso la sede delle Nazioni Unite, coinvolge rappresentanti ed esperti del campo sia governativo sia non governativo, protraendosi fino al 1989. Allo scopo di esercitare maggiore influenza sui governi avanzando proposte comuni, nel 1983 ventisei organizzazioni internazionali non governative danno vita ad un coordinamento permanente. Nel marzo del 1986 il Gruppo di lavoro è in grado di adottare un primo progetto di preambolo seguito da 21 articoli.

Arnoldo Farina, prestigioso Presidente di UNICEF-Italia, conosciuto e stimato nel sistema delle Nazioni Unite, si accorge che fino a quell’anno l’Italia era rimasta assente dal Gruppo di lavoro. Propone allora al Centro Diritti Umani dell’Università di Padova di costituire un Comitato scientifico col compito di elaborare un contributo di idee e proposte per parte italiana, supplendo così, in via per così dire ufficiosa, all’assenza del Governo.

La risposta fu immediata. Del Comitato fecero parte attiva qualificati docenti universitari provenienti da varie aree disciplinari, dal diritto alla medicina, dalla pedagogia all’economia: Fabrizia Antinori (Padova), Adriana Beghè Loreti (Roma), Franco Bosello (Padova), Ernesto Caffo (Bologna), Silvio Ceccato (Milano), Mario Centorrino (Messina), Paolo Durand (Genova), Giampaolo Guaraldi (Modena), Gabriele Orcalli (Padova), Diega Orlando Cian (Padova), Antonio Papisca (Padova, Coordinatore), Fausto Pocar (Milano), Armido Rubino (Napoli), Dario Velo (Pavia), Aldo Visalberghi (Roma), Marco Mascia (Padova, Segretario).
Nel corso del 1986 il Comitato si riunì due volte nella sede del Rettoratodi Padova  (4 marzo, 4 aprile) e due volte a Genova, a Palazzo San Giorgio (29 maggio, 26-28 giugno). La seconda e conclusiva riunione a Genova avvenne nel quadro di un convegno internazionale, al quale partecipò anche la Segretaria del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite, Etty Leiserson.

Il documento del Comitato scientifico UNICEF-Italia, con la proposta di 15 nuovi articoli e 7 paragrafi per la bozza di convenzione in corso di avanzata preparazione a Ginevra, fu consegnato da Arnoldo Farina nelle mani dell’allora Ministro degli Esteri. L’Italia mandò un proprio esperto nelle ultime fasi di lavoro del Gruppo di Ginevra. Il testo del documento del Comitato italiano, preceduto da una nota di Marco Mascia, è pubblicato nella rivista “Pace, diritti dell’uomo, diritti dei popoli”, 1, 1987,
pp.125-138 (è la rivista antesignana dell’attuale “Pace diritti umani/Peace human rights”, edita da Marsilio, Venezia). È da segnalare che nel documento del Comitato scientifico italiano figurava, tra le altre, la proposta di elevare l’età per il reclutamento dei minori nelle strutture militari insieme con il divieto perentorio di coinvolgere in operazioni belliche i minori di diciotto anni. Il documento andava ancora più in là, proponendo di riconoscere il diritto dei bambini alla pace come diritto umano
fondamentale.

La Convenzione internazionale viene approvata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 ed entra in vigore il 2 settembre
1990.

Come accade per altri trattati-quadro nella materia dei diritti umani, anche questa Convenzione stimola la produzione di ulteriori, più specifici strumenti giuridici sia nel sistema universale (Nazioni Unite) sia nei sistemi regionali dei diritti umani (europeo, interamericano, africano). La Convenzione si arricchisce infatti nel 1990 di due Protocolli, portanti rispettivamente sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati e su traffico, prostituzione e pornografia infantile.

Nel sistema africano dei diritti umani, la cui fonte principale è la Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (1981), si segnalano la Carta africana sui diritti e il benessere dell’infanzia (1990) e la Carta africana della gioventù (2006). Nel sistema interamericano, sono in vigore la Convenzione interamericana sul ritorno internazionale dei minori (1989), la Convenzione interamericana sul traffico internazionale dei minori (1994), la Convenzione interamericana sul conflitto di leggi riguardanti l’adozione di minori (1984). Il sistema europeo si è dotato nel 1996 della Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
Sono tappe significative della presa di coscienza universale di una verità ontologica: il bambino è persona, come tale è soggetto originario di diritti fondamentali, dotato quindi di una soggettività che si colloca ben al di là e al di sopra di tradizionali profili patrimonialistici e assistenzialistici.

Il Diritto internazionale dei diritti dell’infanzia consacra, nel principio giuridico del “best interest of children”, la centralità del bambino, aiutato in questo compito normativo, come scriveva Arnoldo Farina, “dalla storia e dalle esigenze di una società alla ricerca di un’identità che si è dispersa nei mille rivoli dei secoli passati, nelle ideologie fallite, nelle esperienze deluse, negli egoismi camuffati da solidarietà, nel potere delle armi troppo spesso sacralizzato”.

Per ricordare Arnoldo Farina nel decimo anniversario della morte, che ha coinciso con il ventesimo anniversario della Convenzione internazionale del 1989, il Centro interdipartimentale sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova ha deciso di intitolare un’Aula al suo nome unendolo a quello di Iqbal Masih, il bambino pakistano difensore dei diritti umani.

La gratitudine del Centro diritti umani per Arnoldo Farina è legata anche al fatto che Egli affidò a questo Ateneo, nell’anno accademico 1981- 1982, il compito di organizzare il primo Corso in Italia di formazione alla cooperazione allo sviluppo. Cominciò allora una fertile disseminazione di analoghi corsi in altre università italiane.

Il presente fascicolo contiene il saggio che Arnoldo Farina scrisse in occasione dell’entrata in vigore della Convenzione internazionale del 1989 e il testo integrale del contributo che il Comitato scientifico di Unicef-Italia ha apportato alla preparazione della Convenzione.

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