Il link pace diritti umani negli Statuti dei governi locali: l'esempio pionieristico dell'Italia
L’autore ricostruisce il percorso che, a partire dal 1988, ha portato gli enti di governo locale italiani a riconoscere nei propri Statuti la pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli. Egli sostiene la tesi secondo cui l’ente locale, asserendo solennemente di impegnarsi a perseguire i propri fini statutari anche secondo il vigente diritto internazionale, si colloca nell’architettura istituzionale su più livelli dell’ordine mondiale ed è legittimato a concorrere con lo Stato e con le istituzioni internazionali nel proteggere e promuovere tutti i diritti umani, compreso il diritto individuale e collettivo alla pace. L’autore ipotizza che, insieme con le organizzazioni nongovernative e i gruppi di volontariato, l’ente locale contribuirà efficacemente a indurre lo Stato a perseguire coerentemente «la via giuridica alla pace», quella che consiste nel dare piena attuazione ai principi e agli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite riguardanti il divieto dell’uso della forza per la risoluzione dei conflitti, la soluzione pacifica dei medesimi, il disarmo, la sicurezza umana (economica, sociale, ambientale, dell’ordine pubblico) e la cooperazione multilaterale.