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La posizione della società civile europea sul tema della ingerenza umanitaria

Antonio Papisca (1993)

Issued in:

Pace, diritti dell'uomo, diritti dei popoli (3/1993)

Publication Typology

: Article / Essay

Pages

: 125-132

Language

: IT

Content

Sul terreno della cosiddetta ingerenza umanitaria, cioè sulla pelle di comunità
umane tra le più vulnerabili e disgraziate, si sta giocando la grossa partita del nuovo ordine mondiale. È una partita molto ambigua, poiché nelle operazioni cosiddette umanitarie si ritrovano sia slanci di solidarietà, talora portati al limite dell'ardimento dai volontari delle organizzazioni non governative, sia meschini calcoli d'interesse di governi e centri di potere economico: rifornimento di viveri e medicine insieme con bombardamenti di popolazioni inermi. L'associazionismo e il volontariato hanno fiutato il pericolo della mistificazione e della strumentalizzazione. Due sono i principali segnali di pericolo: uno è il crescente uso dello strumento armato al di fuori delle circostanze e senza le garanzie previste dalla Carta delle Nazioni Unite, l'altro è la sempre più massiccia devoluzione alle operazioni umanitarie "d'emergenza" delle non cospicue risorse finanziarie destinate allo sviluppo. Nell'un caso e nell'altro viene contrabbandata per volontà della Comunità internazionale quella che invece è la Realpolitik del singolo stato o di una coalizione di stati 'alleati'. Il modello di nuovo ordine mondiale di riferimento è quello che fa perno sul principio di sicurezza nazionale dei più forti, sullo svilimento dell'Orni a funzioni di copertura 'legittimante' degli interessi dei più forti, sulla mondializzazione dell'economia partendo dagli interessi dei più forti, cioè favorendo la concentrazione del potere economico e finanziario sempre più in alto, nelle mani di pochi centri di "mondocrazia", al di fuori di qualsiasi possibilità di orientamento e controllo democratico [...]

Last update

09/11/2010