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Riportiamo il testo del Messaggio del Segretario Generale in occasione della Giornata delle Nazioni Unite, 24 ottobre 2005.
-La traduzione è a cura del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite per l'Europa Occidentale (RUNIC)
-Ulteriori risorse sulla giornata celebrativa sono disponibili nel sito delle Nazioni Unite all'indirizzo https://www.un.org/events/unday/2005/
-COMUNICATO STAMPA
- RUNIC/IT/460/05
- Bruxelles, mercoledì 12 ottobre 2005
Oggi, nel giorno in cui celebriamo i sessant’anni delle nostre Nazioni Unite, dobbiamo riconoscere che il mondo di oggi è molto diverso da quello dei nostri fondatori.
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- Le Nazioni Unite devono essere lo specchio di questa nuova era ed affrontare le sfide che essa propone. La prima e la più importante di esse consiste nella consapevolezza che centinaia di milioni di persone sono lasciate senza difese contro la fame, le malattie e il degrado ambientale, nonostante il mondo abbia a disposizione i mezzi per salvarli.
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- Il mese scorso, i governanti mondiali si sono riuniti a New York per trovare una risposta comune a queste sfide.
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- I leader dei paesi poveri e di quelli ricchi hanno assunto impegni specifici che, se pienamente perseguiti, potrebbero ridurre la fame e la povertà del 50 per cento nei prossimi dieci anni.
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- Essi hanno tra l’altro deciso di creare nuove strutture ONU per tutelare i diritti umani e portare una pace durevole nei paesi dilaniati dalla guerra.
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- Hanno inoltre promesso di combattere il terrorismo in tutte le sue forme e di intraprendere azioni collettive, quando necessario, per proteggere le popolazioni da genocidi e altri crimini atroci.
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- Essi hanno poi deciso di avviare importanti riforme all’interno del Segretariato delle Nazioni Unite.
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- Ma sul cambiamento climatico e sulla riforma del Consiglio di Sicurezza hanno soltanto prodotto deboli dichiarazioni. E sulla proliferazione nucleare ed il disarmo non hanno trovato alcun accordo.
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- Ci hanno dunque lasciato ancora molto lavoro da fare. Oggi, giorno in cui la nostra indispensabile istituzione compie sessant’anni, vi prometto che farò la mia parte. E sono convinto che voi, cittadini del mondo, farete la vostra.
16/7/2009