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Ordine del Giorno e rinvio ai documenti ufficiali (19 marzo)
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- Ordine del Giorno e rinvio ai documenti ufficiali (22 marzo) -
La Commissione diritti umani delle Nazioni Unite ha concluso nel pomeriggio dello scorso 18 marzo i lavori del Segmento di alto livello, dopo gli interventi dei rappresentanti, tra gli altri, del Sudan, del Regno Unito, del Messico, della Norvegia, dell'India e dela Francia e di Pierre Sané, vice Direttore Generale per le scienze sociali e umane dell'UNESCO.
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- Venerdì 19 marzo si è aperto il dibattito generale della 60° sessione sui temi all'ordine del giorno. Nel corso della mattinata è stato affrontato il punto 4: l'Alto Commissario facente funzioni, Bertrand Ramcharan, ha presentato il Rapporto annuale dell'Alto Commissariato per i diritti umani e il follow-up della Conferenza mondiale sui diritti umani. (E/CN.4/2004/12).
Il Rapporto descrive in maniera preoccupata la situazione dei diritti umani nel mondo: i diritti umani continuano ad essere violati, si osserva nel documento, la povertà non è in diminuzione, i civili continuano a essere oggetto di gravi violazioni, cresce la violenza perpetrata sia dagli Stati che da altri attori, in un sistema delle relazioni internazionali scosso dalla minaccia terroristica.
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- Gli Stati, prosegue il documento, devono pertanto impegnarsi in maniera ancor più efficace nel far fronte alle proprie responsabilità di rispettare, proteggere e realizzare il godimento dei diritti umani fondamentali.
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- Tre sono gli addendum allegati al Rapporto: il primo offre la prospettiva dell'Alto Commissariato in merito al rapporto del Segretario generale sulla riforma e il rafforzamento delle Nazioni Unite; il secondo discute le nozioni di tolleranza e pluralismo come elementi indivisibili nella promozione e protezione dei diritti umani; infine il terzo addendum include il rapporto sul rafforzamento dei sistemi nazionali di protezione dei diritti umani.
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- Nel corso del suo intervento, l'Alto Commissario ha sottolineato che il documento riconosce alcune istituzioni e alcune aree di intervento sulle quali la comunità internazionale è invitata in futuro a fondare la protezione dei diritti umani: i sistemi di protezione dei diritti umani a livello internazionale, il ruolo delle corti nella tutela dei diritti umani e l'importanza dell'educazione ai diritti umani.
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- In primo luogo il rapporto promuove dunque l'importanza dell'educazione ai diritti umani. L'Alto Commissario ha sostenuto la necessità di compiere passi concreti a livello nazionale verso la formazione degli insegnanti sia nelle scuole di base che negli istituti superiori, mediante iniziative concrete quale la distribuzione al corpo docente di manuali sui diritti umani Ha inoltre dichiarato che una convenzione sull'educazione ai diritti umani costituirebbe un utile strumento per il raggiungimento di tali obbiettivi.
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- Nel corso dell'intervento, l'Alto Commissario ha inoltre rivolto l'attenzione al ruolo dei giudici nazionali. Riguardo a tale questione, egli ritiene indispensabile rafforzare iniziative volte al confronto tra gli operatori del diritto sull'incorporazione e l'applicazione del diritto internazionale sui diritti umani negli ordinamenti nazionali.
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- In conclusione, Ramcharan, nel ricordare il Rapporto speciale sulla situazione dei diritti umani in Liberia (E/CN.4/2004/5), ha sottolineato il problema cruciale del traffico di esseri umani e in particolare il traffico di donne.
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- In relazione al Rapporto dell'Alto Commissariato sono intervenuti, tra gli altri i delegati di Pakistan (in rappresentanza dell'Organizzazione della Conferenza Islamica), Cina, Egitto, Nuova Zelanda, Ucraina, Indonesia, Cuba, Stati Uniti, Bahrain, Brasile, Federazione Russa e Messico, mentre, tra le organizzazioni non governative, hanno emesso un comunicato congiunto Human Rights Watch e la Commissione internazionale dei giuristi.
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- Nel corso della giornata sono intervenuti John Dugard, Relatore speciale della Commissione sulla situazione dei diritti umani nei territori occupati da Israele, e Enrique Bernales Ballesteros, Relatore Speciale sull'uso dei mercenari come mezzo per impedire l'esercizio del diritto dei popoli all'autodeterminazione. - Dugard, nel presentare il rapporto (E/CN.4/2004/6), ha sostenuto il progressivo deterioramento delle condizioni dei vita dei palestinesi nei territori occupati e che la costruzione del muro da parte di Israele costituirebbe un ulteriore fattore di peggioramento della vita delle popolazioni che sarebbero pertanto costrette a emigrare. Il dibattito che è seguito alla presentazione del documento, dibattito che peraltro riprenderà successivamente nel corso della 60 sessione, ha ancora una volta evidenziato la spaccatura esistente tra le posizioni difese dai rappresentanti di Israele e Palestina.
Nel pomeriggio di venerdì 19 i lavori sono proseguiti con il punto 5 all'ordine del giorno, Diritto dei popoli all'autodeterminazione e la sua applicazione ai popoli sotto dominazione coloniale o straniera o sotto occupazione; inoltre la Commissione ha ricevuto il rapporto del Segretario generale sulla situazione della Palestina occupata, in applicazione di una precedente risoluzione della Commissione. (E/CN.4/2004/14)
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- Quindi, Enrique Bernales Ballesteros, relatore speciale sull'impiego di mercenari, introducendo il suo rapporto (E/CN.4/2004/15), ha mostrato l'evoluzione del ruolo dei mercenari. A differenza del passato, essi oggi sono reclutati in particolare da organizzazioni estremiste, gruppi terroristici e organizzazioni impegnate nel traffico di persone, droga, armi e pietre preziose. Nel corso della sessione pomeridiana sono intervenuti sia i delegati degli Stati membri che i rappresentanti delle ONG. Vale la pena infine di sottolineare che tra la documentazione relativa al tema del diritto dei popoli all'autodeterminazione sono contenuti numerosi contributi scritti delle organizzazioni nongovernative partecipanti alla 60^ Sessione.
- Nel corso delle riunioni plenarie di oggi, lunedì 22 marzo 2004, continuerà inizialmente la discussione sul tema del diritto dei popoli all'autodeterminazione, con gli interventi dei rappresentanti di numerose organizzazioni nongovernative.
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- Successivamente sarà oggetto dell'attenzione della Commissione il punto 6 all'ordine del giorno dei lavori della 60° sessione: Razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e tutte le forme di discriminazione: attuazione globale e follow-up della dichiarazione di Durban e del programma d'azione. Tale tema occuperà il dibattito in sede plenaria anche nella giornata di domani, 23 marzo.
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- Come è noto la dichiarazione di Durban e il programma d'azione costituiscono gli atti finali della Conferenza mondiale tenutasi nella città sudafricana tra il 31 agosto e il 7 settembre 2001. Per ogni informazione sulla conferenza si consulti le pagine del sito a essa dedicata.
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- Saranno presentati alla Commissione nel quadro del tema "razzismo e discriminazione razziale" i seguenti documenti: (E/CN.4/2004/16), E/CN.4/2004/17 and Add.1-3,
- E/CN.4/2004/18 and Add.1-4, E/CN.4/2004/19, E/CN.4/2004/20, E/CN.4/2004/21, il documento contenente il posizione degli esperti indipendenti sull'attuazione della Dichiarazione di Durban e del Programma d'azione(E/CN.4/2004/112), E/CN.4/2004/120).
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16/7/2009