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20/6/2005 (Archivio storico)

La Commissione di Venezia rende il proprio parere sulle leggi "Gasparri" e "Frattini"


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La Commissione di Venezia per la democrazia attraverso il diritto ha adottato, su richiesta dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il suo parere circa la compatibilità delle leggi "Gasparri" e "Frattini" con gli standard europei.

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La Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto, nota come Commissione di Venezia, dal nome della città in cui si riunisce, è un organo consultivo del Consiglio d'Europa. Istituita nel 1990, la Commissione ha svolto un ruolo chiave nell’adozione di costituzioni conformi agli standard del patrimonio costituzionale europeo.

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Sebbene inizialmente essa fosse stata istituita come strumento d’ingegneria costituzionale di emergenza, in un contesto di transizione democratica, la Commissione ha visto la propria attività evolvere progressivamente sino a diventare un'istanza di riflessione giuridica indipendente, internazionalmente riconosciuta. Essa infatti contribuisce in modo significativo alla diffusione del patrimonio costituzionale europeo, che si basa sui valori giuridici fondamentali del continente, e garantisce agli Stati un "sostegno costituzionale". Inoltre, la Commissione di Venezia, elaborando norme e consigli in materia costituzionale, svolge un ruolo essenziale nella gestione e prevenzione dei conflitti. La Commissione di Venezia è composta da "esperti indipendenti di fama internazionale per la loro esperienza nelle istituzioni democratiche o per il loro contributo allo sviluppo del diritto e della scienza politica" (art.2 dello Statuto).

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Si riportano alcuni passaggi del comunicato stampa emesso dal Consiglio d’Europa (www.coe.int)

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L’assemblea parlamentare si era mostrata particolarmente preoccupata per la compatibilità della legge Gasparri con la legislazione relativa al pluralismo dei media e all’indipendenza del servizio pubblico di radiodiffusione e aveva espresso la sua intenzione di analizzare la possibile risoluzione del conflitto di interessi tra la proprietà dei mezzi di comunicazione e l’esercizio delle funzioni pubbliche ai più alti livelli, da parte della legge Frattini.

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Queste richieste erano basate sulla Risoluzione 1387(2004) dell’Assemblea parlamentare.

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La Commissione, nell’evidenziare che gli standard europei applicabili non sono esaustivi, ha criticato gli indici di mercato utilizzati nella legge Gasparri per definire le posizioni dominanti sul mercato dei mezzi di comunicazione. L’applicazione dei nuovi indici, infatti, ha portato all’attenuazione delle precedenti norme in vigore in materia di lotta alla concentrazione. La Commissione teme, parimenti, che la privatizzazione dell’emittente pubblica RAI, prevista dalla legge Gasparri, conduca a un grado minore di politicizzazione.

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La Commissione ha espresso le sue perplessità circa la possibilità che la legge Frattini possa realmente modificare l’attuale situazione nel settore dei mezzi di comunicazione in Italia. La relazione tra la proprietà dei mezzi di comunicazione e l’esercizio di un mandato pubblico non rientra tra le priorità della legge; inoltre, le soluzioni proposte non appaiono sufficienti, nonostante sia stata proprio la questione del conflitto di interessi, così come ha notato la Commissione, a rendere necessaria tale legge.

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Si informa inoltre che il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Alvaro Gil Robles si reca in Italia dal 10 al 17 giugno, al fine di preparare un rapporto sul rispetto dei diritti umani in Italia. dove incontrerà i Ministri dell’Interno, della Giustizia, degli Affari esteri, il Presidente della Corte costituzionale e il Presidente della Corte di Cassazione, parlamentari, rappresentanti di autorità locali e della società civile. Visita inoltre vari centri a Roma, Napoli, Lampedusa e Venezia.
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Aggiornato il

16/7/2009