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1/6/2005 (Archivio storico)

Riforma ONU: progetto di risoluzione del gruppo G4 e reazioni del gruppo di Paesi "Uniting for Consensus"


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Lo scorso 13 maggio Brasile, Germania, India e Giappone (G4) hanno reso pubblico un progetto di risoluzione dell’Assemblea generale in tema di riforma del Consiglio di sicurezza. Il testo contiene la proposta dei quattro Paesi – già nota nel settembre del 2004 – di aumentare la composizione del Consiglio di sicurezza a 25 membri, creando sei nuovi seggi permanenti con i medesimi obblighi e le medesime responsabilità dei cinque membri permanenti esistenti e quattro membri non permanenti. Il progetto della risoluzione non contiene alcun esplicito riferimento ai candidati ma è quasi superfluo aggiungere che i quattro Paesi intendano proporre se stessi, lasciando ai Paesi africani la spinosa questione di scegliere i due candidati provenienti dal loro continente.

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Immediata la reazione del gruppo di Paesi del movimento “Uniting for Consensus” (UFC). In un memorandum allegato ad una lettera del 25 maggio a firma dell’Ambasciatore italiano Aldo Mantovani inviata ai rappresentanti permanenti di Brasile, Germania, India e Giappone, si evidenziano criticamente gli aspetti poco convincenti dell’approccio dei Paesi del G4 mentre si sottolineano i pregi della proposta del movimento “Uniting for Consensus”. La critica maggiore all’iniziativa del G4 riguarda comunque la scelta stessa di sottoporre una “draft resolution”, scelta contraria allo spirito di dialogo nelle intense consultazioni che precedono il summit del prossimo settembre alle Nazioni Unite.

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In tema di riforma del Consiglio di sicurezza,nel febbraio 2005, un gruppo di Paesi formato da Argentina, Colombia, Mexico, Kenya, Algeria, Italia, Spagna, Pakistan e Corea del Sud aveva infatti presentato una propria proposta (Position Paper of the Group of Like-Minded Countries “Uniting for Consensus”)sulla base del modello B individuato dal Panel di alto livello sulle minacce, le sfide e il cambiamento nel rapporto del dicembre 2004 “A more secure world: our shared responsibility”. Per iniziativa di tale gruppo di Paesi e in particolare del governo italiano, l’11 aprile veniva organizzato a New York un incontro sulla riforma delle Nazioni Unite a cui partecipavano le delegazioni di 119 Stati e 3 organizzazioni intergovernative.

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In questo quadro occorre da ultimo menzionare l’incontro tra il Ministro degli esteri italiano e il Presidente della 59^ sessione dell’Assemblea generale, l’Ambasciatore Ping, lo scorso 24 maggio.

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Approfondimenti: I Temi dell'Archivio / Le proposte di riforma dell' ONU - e del Sistema delle Nazioni Unite
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Aggiornato il

16/7/2009