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4/9/2016
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AHRI: Dichiarazione di Utrecht sulla Libertà Accademica

Nell’ambito della sua conferenza annuale, tenutasi a Utrecht, Paesi Bassi, dall’1 al 3 settembre 2016, la Association of Human Rights Institutes (AHRI), una rete globale di istituzioni accademiche che si occupano di diritti umani della quale il Centro di Ateneo per i diritti umani dell’Università di Padova è membro, ha adottato la seguente Dichiarazione sulla Libertà Accademica:

 

DICHIARAZIONE DI UTRECHT SULLA LIBERTA’ ACCADEMICA

Riuniti presso l’Università di Utrecht per la nostra conferenza annuale, noi, l’Associazione degli Istituti per i diritti umani (AHRI), deploriamo le azioni e le minacce di azione da parte di un crescente numero di Stati che restringono e persino espropriano la libertà accademica nel nome della sicurezza, dell’ordine pubblico e della lotta al terrorismo, alla criminalità o all’estremismo, attraverso numerose misure che includono azioni disciplinari, licenziamenti, azioni penali, violenza fisica, restrizioni di viaggio, nonché una diffusa intimidazione nei confronti di numerosi studiosi, insegnanti, studenti e istituzioni accademiche.

Come rete globale di istituti accademici che si occupano di diritti umani, l’AHRI crede fortemente che la libertà accademica, così come definita nella Dichiarazione di Lima sulla Libertà Accademica e sull’Autonomia delle Istituzioni di Istruzione Superiore adottata dal Word University Service nel 1988, costituisca un elemento fondamentale delle democrazie attive, e sia essenziale per avanzare lo sviluppo economico e sociale e per generare una pace e una prosperità sostenibili. Questo è essenziale in relazione sia al contenuto sia al metodo della ricerca accademica.

L’intimidazione e la repressione di studiosi, insegnanti e studenti viola le loro libertà individuali di espressione e opinione, nonché la loro libertà e il loro diritto all’eduzione, guarantito da strumenti universali e regionali sui diritti umani, inclusi i due Patti delle Nazioni Unite, dei quali questa conferenza dell’AHRI ha celebrato il cinquantesimo anniversario.

Inoltre, queste pratiche generano un clima di paura nel quale qualsiasi forma di pensiero creativo e critico viene soffocata, con un grande costo per le generazioni attuali e future e per la società nel suo insieme. In tal senso, queste paratiche vanno anche contro l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030, che la comunità internazionale ha adottato un anno fa presso le Nazioni Unite, e nella quale l’educazione di qualità a tutti i livelli e la ricerca scientifica ricoprono un ruolo centrale.

Condanniamo in modo unanime queste pratiche ed esprimiamo la nostra piena solidarietà ai nostri colleghi nelle loro lotte per la conoscenza, la verità, la pace, i diritti umani, la libertà e la tolleranza nei loro Paesi.

Invitiamo la comunità internazionale e le autorità a tutti i livelli a prendere una posizione chiara contro queste pratiche e ad assistere gli studiosi, gli insegnanti e gli studenti a rischio, ed esortiamo i governi a rispettare in modo scrupoloso i loro obblighi internazionali e costituzionali.

Utrecht, 3 settembre 2016

 

(Traduzione dall’inglese a cura del Centro di Ateneo per i diritti umani dell’Università di Padova, il testo originale è allegato nel box sottostante).