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Il Segretario Generale del Consiglio d'Europa ha pubblicato la sua relazione annuale per il 2021, dal titolo "Stato della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto. Un rinnovamento democratico per l'Europa."
Sulla base delle conclusioni di vari organi del Consiglio d'Europa (CoE), tra cui la Corte europea dei diritti dell'uomo, la relazione valuta i recenti sviluppi in settori quali le istituzioni politiche e l'indipendenza giudiziaria, la libertà di espressione e di associazione, la dignità umana, la non discriminazione e la partecipazione democratica.
La relazione evidenzia una serie di sfide per lo stato della democrazia in alcuni Stati membri del Consiglio d'Europa. In particolare, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo e la Piattaforma per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, le libertà di espressione e di riunione sono state soppresse in molti Stati membri. A parte questo, il Covid-19 ha avuto un effetto regressivo sulla parità di genere. Nonostante l'importanza della Convenzione di Istanbul per proteggere meglio le donne dalla violenza, la Convenzione e i diritti che essa difende continuano ad essere attaccati. Queste tendenze sono state accompagnate dall'aumento dei discorsi d'odio e dei crimini d'odio contro ebrei, musulmani, rom, neri e altre minoranze, in particolare su Internet, che sta ponendo una sfida crescente alle politiche per l'antidiscriminazione, la diversità e l’inclusione.
La relazione incoraggia gli Stati membri ad utilizzare i meccanismi esistenti e futuri del Consiglio d'Europa per affrontare le sfide individuate, tornando ai principi democratici fondamentali e raccomandando al Consiglio d’Europa norme giuridiche e abbracciando pienamente il multilateralismo incarnato dal Consiglio d'Europa. Inoltre, la relazione suggerisce che le restrizioni e le misure relative al Covid-19 non solo devono essere necessarie e proporzionate, ma anche di durata limitata.
Il rapporto completo è disponibile al link sottostante.
3/6/2021