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3/4/2021
Proteggere i diritti umani in biomedicina
Consiglio d'Europa

Consiglio d'Europa: anniversario della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (Convenzione di Oviedo)

Il 4 aprile ricorre l’anniversario dell’approvazione della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina, chiamata anche la Convenzione di Oviedo, dove è stata aperta alla firma agli Stati del Consiglio d'Europa il 4 aprile 1997.

La Convenzione è il primo strumento giuridico internazionale obbligatorio che protegge la dignità, i diritti e le libertà dell’essere umano contro ogni abuso di progressi della biologia e della medicina.

Tale trattato parte dall’idea che i diritti dell’essere umano devono prevalere sull’interesse della scienza o della società. Essa indica una serie di principi e di divieti concernenti la genetica, la ricerca medica, il consenso della persona interessata, il diritto al rispetto della vita privata e il diritto all’informazione, il trapianto di organi, l’organizzazione di dibattiti pubblici su queste problematiche.

Alla Convenzione di Oviedo sono stati successivamente aggiunti tre protocolli, il primo dei quali (Parigi, 12 gennaio 1998) ha vietato la clonazione umana, il secondo (Strasburgo, 4 dicembre 2001) si è soffermato su l'adozione di regole per il trapianto di organi e tessuti tra umani, mentre il terzo (Strasburgo, 25 gennaio 2005) si è occupato della ricerca biomedica.

Tuttavia, è il protocollo aggiuntivo attualmente in discussione e prossimo all’approvazione a suscitare dure reazioni da parte delle principali organizzazioni impegnate sul fronte della disabilità, che ne hanno denunciato quelle che vengono ritenute come vere e proprie violazioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.

La Convenzione di Oviedo è stata firmata senza ratifica da 6 paesi mentre 29 paesi (inclusa l'Italia) l’hanno ratificato/ aderito ad essa.

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3/4/2021