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Consiglio d'Europa: nuovo rapporto su "Le tecnologie automatizzate usate per individuare gli abusi sessuali sui minori online devono rispettare i diritti umani"

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Il nuovo rapporto del Consiglio d'Europa pubblicato a giugno 2021 afferma che le tecnologie utilizzate per individuare gli abusi sessuali online sui minori devono rispettare i diritti umani e lo Stato di diritto, a fronte di un aumento nello scambio di materiale pedopornografico online durante la pandemia da Covid-19.

Come ha affermato la Segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejčinović Burić, questo fenomeno ha effetti devastanti e duraturi sui minori coinvolti, sia a causa dell'abuso stesso, sia perché le immagini delle violenze continuano a circolare online. La protezione delle vittime e l'investigazione di questi crimini sono di vitale importanza, ed è necessario che la diffusione di questo materiale sia ostacolata nel pieno rispetto dei diritti umani, specialmente del diritto alla privacy dei minori.

Linos-Alexandre Sicilianos, ex presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ha guidato il gruppo di esperti che ha elaborato il report, pensato per essere uno strumento utile ai responsabili politici al fine di sviluppare un approccio più completo ed equilibrato all'uso delle tecnologie automatizzate usate per individuare il materiale pedopornografico online.

Il report infatti prevede una serie di raccomandazioni e chiede l'istituzione di un "quadro di interesse pubblico", basato sulla Convenzione di Lanzarote e altre convenzioni del Consiglio d'Europa, che permetta ai fornitori di servizi di rilevare, rimuovere e segnalare automaticamente i contenuti rilevanti, rispettando le norme sulla protezione dei dati e le garanzie di privacy.

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