© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency
Lo scorso 27 settembre 2016, nel caso The Prosecutor v. Ahmad Al Faqi Al Mahdi, la Camera (VIII) della Corte penale internazionale ha ritenuto Al Mahdi colpevole di crimini di guerra per il suo ruolo nella distruzione di monumenti storici ed edifici religiosi nella città di Timbuktu (Mali), tra il 30 giugno e il 10 luglio 2012.
La Corte ha condannato Al Mahdi a 9 anni di detenzione dopo che lo stesso di era dichiarato colpevole nel corso del procedimento. Nello stabilire la pena, la Corte ha preso in considerazione numerosi elementi tra cui, in particolare, il fatto che tutti i siti culturali distrutti tranne uno rientravano tra i siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Il caso Al Madhi è il primo riguardante la situazione in Mali attualmente in esame presso la Corte penale internazionale e rappresenta il primo procedimento portato a compimento dalla Corte per crimini connessi alla distruzione edifici o monumenti culturali. Il Governo del Mali ha riferito la situazione alla Corte il 13 luglio 2012. Il 16 gennaio 2013, il Procuratore ha aperto un'indagine inerente i presunti crimini di rilevanza internazionale commessi sul territorio maliano a partire dal gennaio 2012.
La Corte penale internazionale è un tribunale internazionale con sede all’Aia (Paesi Bassi) competente a giudicare individui che abbiano commesso gravi crimini di rilevanza internazionale (genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra). Il trattato istitutivo è stato adottato dalla Conferenza diplomatica di Roma nel 1998 ed è entrato in vigore il 1 luglio 2002.
13/10/2016