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I diritti dei minori in Myanmar sono sotto attacco, rischiando di danneggiare un'intera generazione, come ha affermato il Comitato ONU per i diritti del fanciullo (CRC).
Stando alle informazioni ottenute dal Comitato, in seguito al colpo di Stato di febbraio 2021, 75 bambini sono stati uccisi, circa 1000 tenuti in detenzione arbitraria e tantissimi altri privati di cure mediche essenziali e dell'istruzione.
La presidente del Comitato, Mikiko Otani, ha commentato dicendo che "i minori in Myanmar sono sotto assedio e il colpo di Stato ha causato la perdita di molte vite", denunciando il fatto che i minori "sono esposti a violenza indiscriminata, sparatorie ed arresti arbitrari ogni giorno". Le autorità militari sono solite arrestare i minori quando non sono in grado di arrestarne i genitori: è il caso di una bambina di 5 anni arrestata perché il padre contribuì ad organizzare le proteste contro la giunta militare.
Il Comitato monitora l'ottemperanza degli Stati alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, cui il Myanmar ha aderito nel 1991. Ha inoltre deplorato gli arresti arbitrari dei bambini ed ha espresso profonda preoccupazione per la situazione delle strutture ospedaliere, religiose e delle scuole che sono state occupate ed in seguito danneggiate dall'esercito.
Secondo i dati UNICEF, un milione di bambini in Myanmar non hanno ricevuto le vaccinazioni essenziali, mentre più di 40.000 bambini non stanno più ricevendo cure a causa della grave malnutrizione.
Il Comitato chiede un'azione immediata di risposta affinché si trovi una soluzione pacifica alla crisi in Myanmar e si garantisca che il Paese rispetti nella massima misura le disposizioni della Convenzione in materia di protezione dei diritti dei bambini.
18/8/2021