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24/12/2019
Fotografia di un'insegna con la scritta "Conseil de l'Europe" con delle bandiere sovrastanti di alcuni degli stati membri.
Consiglio d'Europa

Il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa chiede chiarimenti all'Italia rispetto alla legge sulla tortura

Il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa nella decisione sulle misure adottate dall'Italia dopo le condanne della Corte per i casi di tortura avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto nel 2001 chiede all'Italia di dimostrare che la legge del 14 luglio 2017 n. 110 sul reato di tortura sta funzionando.

Nella decisione il comitato chiede di fornire entro il giugno del 2020 una serie di informazioni. Innanzitutto è necessario "chiarire rapidamente se è ancora possibile condurre nuove indagini sulle accuse di maltrattamento fatte da alcuni ricorrenti alla Corte di Strasburgo", dice il comitato rammaricandosi "enormemente" che per alcuni di loro a causa della prescrizione questo sarà impossibile. Inoltre viene chiesto all'Italia di fornire informazioni "sulle inchieste disciplinari contro agenti delle forze dell'ordine coinvolti in atti di tortura o maltrattamenti, e sulle conclusioni delle indagini" oltre che sulle misure prese, o da prendere, per assicurare che gli agenti accusati di maltrattamenti siano sospesi dal servizio durante l'inchiesta e il processo e licenziati se giudicati colpevoli. Infine Roma deve tenere informato il Consiglio d'Europa "sugli sviluppi che dimostrano che i giudici stanno applicando la nuova legge sulla tortura in modo efficace e in linea con la giurisprudenza della Corte di Strasburgo".

Aggiornato il

24/12/2019