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Consiglio d'Europa: nuove linee guida sulla registrazione e autenticazione degli elettori in Europa

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Il Consiglio d'Europa ha recentemente pubblicato delle linee guida che puntano a garantire la sicurezza e la privacy degli elettori, nei processi di registrazione e autenticazione per accedere alle votazioni. 

Le nuove raccomandazioni sono state elaborate dal Comitato Consultivo della “Convenzione 108” (Convention for the protection of individuals with regard to automatic processing of personal data) e mirano a salvaguardare i dati personali, tutelando i diritti fondamentali e la privacy di ogni individuo coinvolto nel processo elettorale. 

Il documento affronta i principali temi della legittimità del trattamento dei dati, della sicurezza informatica, dei diritti degli interessati e degli obblighi delle autorità elettorali. Il Consiglio insiste sull'importanza di proteggere i dati sensibili (come le informazioni biometriche, le opinioni politiche e l'origine etnica), poichè particolarmente esposte al rischio di manipolazioni, mettendo a rischio la segretezza del voto e favorendo forme di intimidazione, discriminazioni o brogli elettorali.

In un mondo sempre più digitalizzato, è evidente che la protezione dei dati personali diventa essenziale anche nel contesto elettorale. Ogni ordinamento democratico deve garantire, in primis, che solo i cittadini idonei siano inseriti nei registri elettorali e che l'identità di chi vota venga autenticata correttamente (anche nel rispetto del principio “un elettore, un voto”). Queste raccomandazioni appaiono ancora più importanti, a fronte di  sperimentazioni di nuove modalità di voto a distanza e della necessità di tutelare l’identità digitale

In questo contesto, i responsabili del trattamento dei dati, tra cui gli organi di gestione elettorale (EMBs), svolgono un ruolo cruciale nel garantire che le procedure rispettino gli standard della Convenzione 108+, salvaguardando i diritti dei cittadini. Le linee guida del Consiglio d'Europa offrono, poi, anche un quadro di riferimento per l'elaborazione di codici di condotta nazionali, da sviluppare in collaborazione con le Autorità per la protezione dei dati, affinché le pratiche elettorali siano adattate alle specificità politiche e culturali di ogni Paese.

L'obiettivo è chiaro: rendere i processi elettorali più sicuri, trasparenti e rispettosi dei diritti individuali, senza sacrificare la privacy a favore dell'innovazione tecnologica.

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