diritti umani

Intensificare la protezione dei diritti dei lavoratori migranti sfruttati

Farmers work in a ""fruit seeds"" project in the Altai-Sayan Eco-Region of Khovd Province, Mongolia. Established with support from the United Nations Development Programme (UNDP), the project offers converted land for the production of fruit tree seeds, helping to generate additional income for Mongolian farmers and prevent deforestation in the region.
© UN Photo/Eskinder Debebe

Un nuovo report del FRA (Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali) mette in luce le lacune nell'applicazione delle norme europee contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti: i migranti irregolari infatti finiscono spesso per trovarsi in contesti di lavoro precario e sfruttato, e gli Stati europei dovrebbero attivarsi per disincentivare l'assunzione di migranti in situazioni irregolari e proteggere meglio i loro diritti.

I lavoratori migranti spesso non conoscono i propri diritti e non sanno a chi rivolgersi per denunciarne le violazioni; per farlo, rischiano di essere identificati, arrestati e deportati, e se lo fanno, non ricevono alcun risarcimento dai datori di lavoro. I diritti dei lavoratori sono diritti umani, a prescindere dal loro status, e non dovrebbero essere esposti ad abusi o violenze, né dovrebbero essere costretti a lavorare in condizioni pericolose e disumane, e hanno il diritto di essere pagati per il loro lavoro.

La Direttiva europea sulle sanzioni ai datori di lavoro, entrata in vigore nel 2009 per tutti i Paesi europei eccetto Danimarca e Irlanda, è stata emanata prima di tutto per sanzionare l'assunzione di migranti in situazioni irregolari, e per proteggere i loro diritti, nella misura in cui si vuole facilitare il loro accesso alla giustizia e ribadire il loro diritto di chiedere e ricevere gli stipendi arretrati. Tuttavia, la direttiva non funziona ancora come dovrebbe.

Il report infine invita i Paesi europei ad intervenire per:
1) Perfezionare i meccanismi di denuncia: ONG e altri attori devono essere abilitati a sostenere i lavoratori che rivendicano i loro diritti.
2) Cambiare le leggi e le pratiche: porre fine alla regola per cui gli ispettori del lavoro devono riferire i dati sui lavoratori migranti alle autorità e alla polizia.
3) Risarcire i lavoratori sfruttati: i Paesi europei devono garantire che tutti i lavoratori migranti irregolari e sfruttati ricevano i pagamenti arretrati.
4) Rilasciare permessi di soggiorno temporanei alle vittime di grave sfruttamento lavorativo.

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