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Il Mediatore europeo ha chiuso il caso sui ricorsi presentati da alcune ONG spagnole e singoli cittadini che, avendo informato la Commissione europea di presunte violazioni della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone interessate dall'accordo Unione Europea-Turchia per il rimpatrio di migranti irregolari, avevano chiesto alla stessa chiarimenti rispetto al processo di valutazione dell’impatto sui diritti umani condotto per Accordo.
Nel rispondere ai rilievi mossi dal Mediatore europeo durante l’esame del ricorso, la Commissione europea aveva sostenuto che la valutazione di impatto sui diritti umani nel contesto di tale accordo non fosse necessaria a causa della natura politica dello stesso. Inoltre, sempre secondo la Commissione, la sua Comunicazione del 16 marzo 2016 e le successive relazioni sui progressi compiuti nell'attuazione dell’accordo potevano dirsi costituire essi stessi una valutazione di impatto sui diritti umani.
Il Mediatore ha ritenuto, tuttavia, che la natura politica dell'accordo non possa assolvere la Commissione dalla sua responsabilità di assicurare che le azioni svolte in virtù dello stesso siano in conformità con l'impegno dell'UE sul rispetto dei diritti umani. Pertanto, il Mediatore ha stabilito che la Commissione debba fare di più per dimostrare che l’attuazione dell'accordo garantisca il rispetto tali diritti.
Come proposta di miglioramento, il Mediatore ha proposto alla Commissione di dedicare alla questione dei rischi e delle implicazioni in materia di diritti umani una specifica sezione nelle sue future relazioni relative all’attuazione dell’accordo.
26/1/2017