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26/4/2006 (Archivio storico)

Nuovo slancio alla cooperazione tra Unione Europea e Consiglio d'Europa


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Il tema del coordinamento Unione Europa – Consiglio d’Europea costituisce uno dei punti all’ordine del giorno cui l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha dedicato maggiore attenzione nel contesto della seconda parte della sessione annuale ordinaria del 2006.

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L’Assemblea parlamentare ha preso in considerazione in particolare i seguenti documenti prodotti in ambito Consiglio d’Europa: il rapporto della Commissione delle questioni politiche sul Memorandum di accordo tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea, il rapporto in tema della Commissione delle questioni legali e dei diritti umani su “Il Consiglio di’Europa e l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” e soprattutto il cosiddetto “Rapporto Juncker” (dal nome del redattore, l’attuale Primo ministro lussemburghese), reso pubblico lo scorso 11 aprile.

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Una nota di posizione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, preparata dal suo Presidente, la quale riprende nella sostanza tutte le raccomandazioni formulate da Juncker, è stata approvata al termine della sessione.

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Il rapporto Juncker, intitolato “Consiglio d’Europa e Unione Europa: una medesima ambizione per il continente europeo”, suggerisce l’approvazione del nuovo memorandum d’intesa tra la due organizzazioni europee. Il documento sostiene che il continente europeo ha ormai raggiunto una maturità politica che possa permettere la creazione di uno “spazio legale e giudiziario congiunto paneuropeo al servizio di un’Europa senza fratture”, nel cui contesto il Consiglio d’Europa costituisca “il punto di riferimento nel continente europeo in materia di diritti umani”. Inoltre, una delle quindici raccomandazioni formulate nel rapporto esplicita che: “Il Commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani diventi un’istituzione cui l’Unione Europea possa ricorrere per tutte le questioni diritti umani che non siano coperte dai meccanismi comunitari attualmente esistenti”.

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Quale conseguenza sul piano istituzionale di tale approccio, Juncker, propone che entro il 2010 si manifestino le condizioni tali da permettere l’adesione da parte dell’Unione Europea al Consiglio d’Europa.

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Intervenendo nel corso della presente sessione dell’Assemblea parlamentare Mihai-Razvan Ungureanu, il Ministro degli esteri della Romania (Paese che ha la presidenza di sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa), ha sottolineato il proprio interesse affinché le proposte del rapporto Juncker trovino gradualmente le condizioni di applicazione.

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Maggiore cautela ha invece mostrato in una sua comunicazione l’attuale Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, secondo il quale le condizioni di concreta fattibilità di tale iniziativa andrebbero meglio valutate, anche al fine di tenere in considerazione la questione partnership del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea con l’Organizzazione per la Co-operazione e la Sicurezza in Europa (OSCE).


Aggiornato il

16/7/2009