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1/3/2007 (Archivio storico)

Parlamento Europeo: Risoluzione sul trasporto e la detenzione illegali di prigionieri

 

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Lo scorso 14 febbraio 2007 il Parlamento Europeo ha adottato la Risoluzione P6_TA-PROV(2007)0032 intitolata “Presunto utilizzo di Paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegale di persone”: sino alla vigilia della plenaria l’esito del voto appariva incerto, in particolare in seguito alla formulazione di 270 emendamenti alla proposta.

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Il testo della Risoluzione segna quindi la conclusioni dei lavori della Commissione parlamentare temporanea ad hoc costituita dal Parlamento Europeo, la quale ha condotto nel corso del 2006 numerose audizioni pubbliche, oltre 30 incontri ufficiali e 7 missioni in diversi Paesi. La Relazione finale della Commissione temporanea, predisposta dall’italiano Claudio Fava e resa pubblica lo scorso 30 gennaio 2007, integra una serie di conclusioni significative sul fenomeno delle “temporary renditions”: secondo il documento, almeno 1245 voli sarebbero stati operati dalla CIA nello spazio aereo europeo tra il 2001 ed il 2005; il Rapporto esprime inoltre la preoccupazione del Comitato che – in alcuni casi – “strutture segrete di detenzione fossero state allestite presso basi statunitensi site nel territorio dei Paesi membri dell’UE”.

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Attraverso la Relazione finale, il Comitato denuncia inoltre l’inadeguatezza della cooperazione mostrata da diversi Stati membri nell’ambito delle attività dello stesso, mentre è la stessa Risoluzione adottata lo scorso 14 febbraio a deplorare che:

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[…] il Consiglio e la sua Presidenza siano venuti meno al loro obbligo di tenere il Parlamento pienamente informato sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sui lavori svolti nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, conformemente agli articoli 21 e 39 del trattato sull'Unione europea [paragrafo 22].

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La Relazione Fava infine, riconoscendo che le sue conclusioni non sono pienamente esaustive, invita Governi e Parlamenti degli Stati membri ad intraprendere (o rafforzare) indagini indipendenti sul tema; la Relazione inoltre chiede alla Commissione parlamentare libertà civili, giustizia e affari interni di valutare la possibilità di dare ulteriore seguito alle conclusioni dei lavori del Comitato temporaneo.

Aggiornato il

16/7/2009