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10/8/2021

Programmi di vaccinazione per le persone private della libertà personale

Il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura e degli altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti, si è rivolto agli Stati con riferimento alla necessità di includere nei piani nazionali di vaccinazione contro il Covid-19 le persone private della libertà personale, invitandoli inoltre ad affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri.

Il Sottocomitato ha pubblicato un parere di follow-up in materia di detenzione in periodo pandemico sulla base delle risposte pervenute da 49 Stati su 90 aderenti all'OPCAT (il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura), e da 64 Meccanismi Nazionali di Prevenzione (NPM).

Sulla base di alcuni riscontri, alla crisi sanitaria si è risposto con una riduzione nel numero della popolazione detenuta attraverso lo sviluppo di misure non detentive per i detenuti con pene brevi, per le donne incinte o con figli piccoli in carcere ad esempio; tuttavia il Sottocomitato esorta ad adottare ulteriori misure che riducano l'impatto negativo e a lungo termine della pandemia sulle persone detenute, ricordando l'importanza della prevenzione della tortura e di altri trattamenti inumani e degradanti.

Oltre a chiedere agli Stati di estendere le campagne vaccinali alle persone detenute, il Sottocomitato ha posto anche l'attenzione alle misure igieniche nelle carceri e all'accesso alle cure mediche per le persone private della libertà personale, facendo riferimento anche alla loro salute mentale in conseguenza della pandemia globale. Per queste ragioni sono stati introdotti nuovi protocolli per i Meccanismi Nazionali di Prevenzione, al fine di garantire visite di monitoraggio nei Paesi membri anche durante la pandemia.

Il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT) monitora la conformità delle politiche degli Stati membri all'OPCAT. Istituito nel 2007 con un mandato di carattere preventivo, è composto da 25 membri, esperti indipendenti in materia di diritti umani che siedono a titolo personale. Nel corso delle visite ai Paesi membri, possono monitorare la situazione di qualsiasi luogo in cui le persone sono private della loro libertà.